L’anniversario triste di Sarno: 5 anni dopo l’incendio, il monte Saro resta tra cenere e abbandono
Sarno. Cinque anni dopo il devastante incendio che ha colpito il monte Saro nel 2019, l’area simbolo di Sarno resta segnata da cenere e abbandono. Delle promesse istituzionali fatte all’indomani della tragedia, in particolare l’annunciato piano di riforestazione con 5.000 nuovi alberi, non c’è traccia. Nessun cantiere, nessun progetto visibile, nessuna spiegazione pubblica.
A sollevare la questione con forza è stato Enrico Sirica, consigliere comunale all’opposizione e coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia: «L’incendio ha bruciato alberi. La politica ha bruciato tempo. Cinque anni dopo, ci chiediamo: dove sono i 5.000 alberi promessi?», ha detto.Sirica ha denunciato l’inerzia amministrativa e il silenzio istituzionale che avvolgono la vicenda: «Il monte Saro non è stato solo vittima del fuoco, ma di una classe dirigente che, dopo aver fatto proclami a favore di telecamere, ha lasciato tutto com’era. La vegetazione non si rigenera da sola, e l’inerzia favorisce solo degrado, frane e futuri disastri».
Il consigliere comunale ha chiesto chiarezza e azione concreta da parte della maggioranza e degli enti sovracomunali coinvolti: «Pretendiamo la pubblicazione immediata del progetto di riforestazione, se mai ne è stato redatto uno. Vogliamo sapere se esistono fondi stanziati e perché non sono stati utilizzati. È ora di coinvolgere tecnici, volontari, associazioni. Basta proclami, servono fatti».
Sirica ha concluso con un richiamo alla memoria collettiva e alla responsabilità politica: «Ricordare l’alluvione del 1998 ogni 5 maggio ha senso solo se ogni altro giorno dell’anno ci prendiamo cura del territorio. Le commemorazioni sono parole. I rimboschimenti sono fatti. Sarno ha bisogno di alberi, non di altre promesse».


