Dal web alla stampa: Peppe Ventura racconta il suo libro «L’hai scelto tu»
Dai video a una storia lunga una vita: “L’hai scelto tu” è il romanzo d’esordio di un giovane autore, Peppe Ventura che ha trovato nella scrittura una casa per le emozioni. Online tutto corre e le emozioni si consumano in pochi secondi, in un loop di scroll compulsivo e like veloci. Ma per lui i video non bastano, non più. «Online le emozioni sono immediate, istintive, ma fugaci. Scriverle in un romanzo significa dargli un tempo, una forma più profonda e duratura. È come trasformare un’onda in mare calmo». Così è nato “L’hai scelto tu”, il suo primo libro: un racconto intimo e autentico, che ha come protagonista Francesco, un ragazzo che si sente spesso fuori posto, ma che ha dentro un’urgenza: quella di sentirsi amato, accettato, compreso.
Prima di parlare del libro, nella biografia di TikTok c’è questa frase “Ho questa parte di me che non posso nascondere” quale invece crede di nascondere?
«Credo di nascondere sempre un po’ la mia debolezza, nonostante oggi abbia fatto grandi passi avanti nel raccontarlo. Ma tutti abbiamo una parte di noi che custodiamo gelosamente».
Come mai lei ha scelto di scrivere un libro, da dove è nata l’idea e cosa le ha ispirato? «Avevo bisogno di respiro, silenzi, tempo per crescere. La scrittura è stata una necessità. Avvertivo il bisogno di scrivere ed ho sviluppato la storia di Francesco. Sentivo il bisogno di parlare a qualcuno che non mi giudicasse. Quando me ne sono accorto è scattata la scintilla».
Ha sempre scritto o è qualcosa che ha scoperto da poco? «Ho sempre scritto, dal liceo. Tutti sceglievano di scopiazzare l’analisi del testo da Internet…».
Invece lei? «Io ero l’unico nella mia classe a scegliere il tema. E non ero questo grande studioso, ma questa cosa succedeva in maniera inconsapevole, naturale».
Chi è Francesco? «È un pezzo di me, ma anche di chiunque si sia sentito fuori posto. Mi ha ispirato la voglia di raccontare ciò che spesso resta inascoltato». Già all’epoca pensava di scrivere un romanzo? «Era dentro da tempo, ma non sapevo ancora come uscirne».
E poi cosa è successo? «Un giorno ho iniziato a scrivere senza pensarci troppo, e non ho più smesso. È stato tipo un viaggio».
Poi ha dovuto mettere un punto… «Certo, ho smesso quando sentivo di non aver più niente da dire».
Ha seguito un metodo preciso nella scrittura o si è lasciato guidare dalle emozioni? «Sicuramente ci sono delle linee guida da seguire».
Però … «Però mi sono dato una regola principale: dai voce alle emozioni!».
Qual è per lei lo scopo dei social, come TikTok? Quanto è stata utile questa piattaforma a trovare lettori e una community? «TikTok è uno specchio: mostra chi sei, ma anche chi ti guarda».
Le è servito? «Certo, mi ha aiutato a trovare persone che si sono riconosciute nelle mie parole. Il pubblico lo scegli tu e poi lui ti sceglie».
E allora, si sente più scrittore o più content creator? O le due cose convivono? «Le due cose convivono. Il content creator vive il presente».
E lo scrittore? «Lo trasforma in qualcosa che resta. Non mi precludo niente». Ha altri obiettivi? «Io studio, faccio corsi anche col teatro è così. Cerco sempre di migliorare».
“L’hai scelto tu” è un titolo forte. Chi o cosa ha davvero “scelto”? E perché? «Il titolo è una provocazione, ma anche una verità. Spesso scegliamo anche quando ci sembra di subire. È una presa di responsabilità».
La scrittura per Francesco è un rifugio. E per lei? Quando ha capito che scrivere era necessario? «Per me è un rifugio e una salvezza. Ho capito che era necessario quando, scrivendo, riuscivo a “respirare” meglio».
Cosa spera arrivi ai lettori che leggeranno questa storia? «Vorrei che si sentissero meno soli. Come? Vorrei che capissero che anche la vulnerabilità ha dignità e forza».
Se potesse dire una cosa a chi, come Francesco, si sente smarrito oggi, cosa direbbe? «Non stai sbagliando tu, stai solo cercando il tuo posto. Quale sarebbe la soluzione? Ci vuole tempo, ma esiste. Sii forte».
A chi è rivolto “L’hai scelto tu”? C’è un lettore o una lettrice “ideale” che aveva in mente? «È rivolto a chi sente troppo, a chi pensa troppo, a chi ama in silenzio. Il lettore ideale è chi da peso alle proprie scelte. Nella vita, al di là del fato, è tutto frutto di una nostra scelta».
Cosa pensa possa lasciare questo libro a chi lo legge? «Spero lasci una carezza, ma anche una scossa. Un invito a non arrendersi, a provare ad ascoltare le proprie emozioni».
Un consiglio? «Si vive una volta sola e bisogna seguire il proprio istinto e la propria natura, non bisogna adattarsi ad altre realtà per piacere agli altri». Perché dovrebbero comprare questo libro? «Perché parla di fragilità senza vergogna. E oggi abbiamo bisogno di storie vere, non perfette».
C’è un messaggio, anche solo sussurrato, che spera arrivi al cuore di chi sfoglia queste pagine? «Che anche quando ti senti sbagliato, meriti amore. Sempre. Tutti siamo meritevoli di amore, ci impongono modelli sociali talvolta sbagliati».
Ha ricevuto messaggi da lettori che le hanno colpito? Le emoziona l’idea che qualcuno si ritrovi nella sua storia? <<Sì, ogni messaggio è un dono. Sapere che qualcuno si è sentito visto mi commuove ogni volta, una ragazza mi ha scritto dicendomi che era in lacrime; aveva rivisto se stessa in quella storia. Quello è il senso».
Se potesse descrivere “L’hai scelto tu” in tre parole soltanto, quale sceglierebbe? «Intimo. Reale. Autentico».


