Madonna della Neve, l’abbraccio di Torre Annunziata
Commozione, fede e tradizione: Torre Annunziata «ritrova» la sua Madonna della Neve. Un lungo, caloroso applauso ha accompagnato la rappresentazione del ritrovamento dell’effige della Vergine Bruna, l’evento inserito nel Premio Oplonti con la direzione artistica di Marisa Laurito. L’appuntamento del 5 agosto ha fatto rivivere il miracolo, mescolando devozione popolare e memoria storica. Migliaia di persone hanno affollato la spiaggia di Rovigliano per assistere alla suggestiva celebrazione, tra le più sentite e identitarie del territorio oplontino. Un momento sospeso nel tempo, capace ogni anno di riaccendere l’anima più autentica della città. La data è fortemente simbolica: secondo la tradizione, il 5 agosto 1354, alcuni pescatori trovarono in mare, nei pressi dello scoglio di Rovigliano, un quadro raffigurante la Madonna. Lo stesso giorno in cui la Chiesa ricorda la dedicazione della Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, costruita là dove nel 358 d.C. una miracolosa nevicata aveva indicato il luogo voluto dalla Vergine. L’effige venne così chiamata «Madonna della Neve» e divenne patrona e riferimento spirituale dell’intera comunità. La rievocazione è stata un’autentica immersione nel passato. Al tramonto, l’arenile si è trasformato in un palcoscenico a cielo aperto, tra costumi storici, antiche barche in legno, musiche popolari e fiaccole accese. Al termine della rappresentazione, migliaia di fedeli hanno seguito in processione l’effige fino alla chiesa parrocchiale, tra canti, preghiere e lacrime. E chi non ha potuto partecipare di persona, lo ha fatto grazie alla diretta di Metropolis Quotidiano. «Il 5 agosto per la nostra città rappresenta una festa storica. – ha evidenziato il sindaco Corrado Cuccurullo – Quest’anno abbiamo puntato su una regia di grande rilievo con la presenza di attori e cantanti che si esibiscono sulla spiaggia e abbiamo voluto un palco che consente alle persone di guardare verso il mare e lo scoglio di Rovigliano». Una folla partecipe ha gremito Rovigliano, unita da un senso di appartenenza che trascende il tempo e le parole. Torre Annunziata rivive il battito più profondo della sua anima. Una città che, attraverso la Madonna della Neve, ritrova sé stessa. «Abbiamo voluto valorizzare questa tradizione con un evento che mira a promuovere il nostro territorio. – Alfonso Ascione, assessore al Turismo – Torre Annunziata si candida come città di turismo per creare una nuova economia e coinvolgere i giovani con l’obiettivo di costruire qui una cultura dell’ospitalità». Marisa Laurito, direttore artistico del Premio Oplonti, si sofferma sul claim “Siamo gocce dello stesso mare”, ricordando che «se ognuno di noi facesse del bene, potremmo riempire l’oceano di cose bellissime: questo premio va proprio a chi si batte per la difesa dei territori, alla loro generosità». Emanuela Cirillo, consigliere comunale ha ricordato infine che «Torre è stata la città dell’arte bianca, con primati in tutta Italia, poi è arrivato un momento buio. Era necessario tornare finalmente a proiettare Torre a livello nazionale».

