Incendi, vigneti di Terzigno in fumo: «Un pugno al cuore»
Migliaia e migliaia di ettari andati completamente in fumo. Fondi agricoli abbandonati da anni diventati terreno fertile per le fiamme, ma anche terreni invece coltivati con amore e sacrificio da chi ora vede il proprio raccolto andato completamente in fumo. Uno scenario completamente apocalittico. Devastato dalla furia del fuoco. Fiamme altissime che fino a tarda notte e nel primo pomeriggio hanno continuano a cancellare la storia di un territorio e soprattutto proprietà agricole. «Vedo i miei vigneti completamente bruciati ed è un pugno al cuore – racconta Fabrizio che da generazioni coltivava un terreno dove si trova Villa Dora, una della case vinicole più importanti dell’area vesuviana – quest’anno sarebbe stato anche un raccolto ricco, l’uva stava crescendo in modo vigoroso, senza nemmeno malattie». Qualche metro più giù dalla linea di confine tracciata dai forestali e blindata dai volontari della protezione civile e dai carabinieri, si radunano tantissime persone, sono perlopiù anziani. Uomini che da anni custodiscono l’agricoltura della montagna e c’è chi piange «non posso nemmeno andare a controllare se il mio terreno è salvo, mi hanno vietato l’ingresso». Tutti vengono allontanati per consentire ai vigili del fuoco di effettuare i primi rilievi, per accertare che non ci siano residui di focolai. «Purtroppo l’area deve essere ora bonificata e messa in sicurezza -fanno sapere dalla protezione civile – effettueremo dei controlli prima di dare accesso ai proprietari dei terreni intanto raccomandiamo cautela e di rispettare le regole». Insomma un altro pezzo di storia, di parco nazionale del vesuvio divorato, cancellato. Un’altra copertina di territorio che fuma e ora la rinascita sarà lenta. «Quello che è accaduto e sta accadendo – ha spiegato il senatore Domenico Auricchio, assessore alla polizia municipale del Comune di Terzigno – è grave ma la macchina degli interventi è stata celere e lo è ancora». Auricchio che ha presenziato l’intera zona di via Lavarella dove è divampato il focolaio più vicino alla città, nella zona della Pineta, contribuendo alle operazioni di intervento assieme al coordinatore degli elicotteri Giuseppe Sepe. Presenta anche il comandante dei vigili urbani Franco De Rosa. Gli incendi di queste ore stanno evidenziando come il territorio continua a rappresentare un ventre molle del Parco Nazionale del Vesuvio dove d’obbligo debbano esserci maggiori controlli soprattutto nelle aree che sono abbandonate da tempo e che diventano un canale di diffusione e alimentano i roghi. @riproduzione riservata

