Intossicazione da botulino: due decessi e 14 intossicati. Si temono altri casi
CRONACA
8 agosto 2025

Intossicazione da botulino: due decessi e 14 intossicati. Si temono altri casi

metropolisweb

Sono due i decessi legati ad intossicazione alimentare da Botulino in poche ore. Il primo caso è quello di Luigi Di Sarno, turista 52enne di Cercola,  morto dopo aver mangiato un panino con broccoli e salsiccia acquistato al food truck sul lungomare di Diamante. Il secondo è quello di una donna di 38 anni, deceduta nell’ospedale di Cagliari.

Per il caso Di Sarno, la Procura di Paola diretta da Domenico Fiordalisi ha aperto un’inchiesta per commercio di sostanze alimentari nocive, morte e lesioni come conseguenza. L’uomo è morto in autostrada, all’altezza di Lagonegro, mentre faceva rientro a casa dopo aver avvertito malori improvvisi. Dagli accertamenti è venuto fuori che almeno altre sette persone si sono intossicate dopo aver mangiato lo stesso alimento nella stessa attività. Tra queste due 17enni di Roma, anche loro in vacanza, entrambi ricoverati in terapia intensiva, uno intubato e l’altro cosciente.

Di Sarno si era recato prima in una struttura sanitaria di Belvedere, quindi aveva ripreso la strada di casa nonostante i dolori. Lungo il viaggio, mentre percorreva la strada Fondovalle del Noce, a Lagonegro (Potenza), le sue condizioni sono peggiorate. I familiari hanno avvertito il 118 che ha inviato un’eliambulanza ma l’uomo è morto prima di arrivare in ospedale.

Ad altri cinque ricoverati, i medici hanno somministrato il siero immune antitossina botulinica giunto da Taranto e poi da Roma. Altre fiale sono tenute di scorta. Secondo quanto riferito dai sanitari, i sintomi da intossicazione botulinica si possono manifestare nelle 72 ore successive all’ingestione, il che significa che non è possibile escludere nuovi casi.

La donna deceduta a Cagliari è morta invece questa mattina all’ospedale Businco. Anche per lei i medici parlano di intossicazione alimentare da botulino. Anche in questo caso, altre sette persone erano finite in ospedale a fine luglio dopo aver mangiato una salsa messicana a base di avocado durante la Fiesta Latina di Monserrato, nella città metropolitana di Cagliari.

Al momento risulta anche un bambino di 11 anni da dieci giorni ricoverato al Gemelli di Roma dove sarebbe stato già sottoposto ad intervento per garantirgli una respirazione più stabile e ridurre i rischi associati alla ventilazione meccanica prolungata, come infezioni e difficoltà nutrizionali. Altre due pazienti, una donna di 62 anni e una ragazza di 14 anni, sono tuttora ricoverate nella rianimazione del Policlinico di Cagliari.