Torre del Greco, così i murales di Crei cancellano il degrado dell’ex Ina Casa | VIDEO
Torre del Greco. Ha deciso di prendere in mano pennelli e colori non per firmare un «semplice» murales, ma per provare a cambiare – attraverso il suo piccolo contributo – il volto del rione in cui vive da anni. Raimondo Ciaravolo, semplicemente Crei per chi conosce e apprezza la sua arte, ha trasformato i muri esterni dei palazzi di via Trapani – cuore del parco ex Ina Casa, alla fine di via Circumvallazione – in una sorta di galleria a cielo aperto. Un modo tutto suo per restituire dignità a un’area che da anni fa i conti con incuria e abbandono. «Ho cominciato dalla parete di casa mia – racconta – ma poi ho deciso di cancellare il primo disegno. Non mi sembrava giusto dipingere direttamente sulle facciate degli edifici. Così ho continuato sulle mura esterne ai margini del parco, dove davvero c’era bisogno di cambiare qualcosa». Le sue opere, oggi, sono quattro. Colorate, vive, immediate. Piacciono, in particolare, ai bambini: «Sarà per i colori accesi e le figure nitide – dice – ma anche molti adulti si sono avvicinati con curiosità e rispetto. Nessuno si è mai lamentato». Anzi, i residenti apprezzano e sostengono le sue opere. Il suo è un lavoro fatto tutto su base volontaria, senza finanziamenti né richieste d’aiuto. «Ora sto parlando con chi vive in un altro parco qui vicino: magari ci scappa un’altra parete da dipingere». Prima di indossare i panni dell’artista di quartiere, Raimondo Ciaravolo ha lavorato per una vita in mare. È stato capomeccanico a bordo di navi mercantili, viaggiando tra Colombia, Messico, Cuba e Venezuela. Luoghi che – dice – hanno lasciato un’impronta profonda nella sua sensibilità e nella sua tecnica pittorica. «È da lì che arriva il mio modo di dipingere. Ho visto tanto, vissuto tanto. Ora provo a restituire qualcosa, partendo da quello che so fare». Ogni murales ha una storia: il primo è ispirato alla navigazione, con richiami all’arte del ‘500; poi c’è un’opera sulla pace, dove spunta anche una bandiera palestinese. Un altro disegno raffigura le tre caravelle di Cristoforo Colombo, reinterpretate con paesaggi immaginari; infine, un omaggio ai marittimi di Torre del Greco e alla pesca a strascico, simbolo di una città profondamente legata al mare. Non è la prima volta che Raimondo Ciaravolo si mette all’opera per sistemare spazi pubblici abbandonati all’incuria. Qualche anno fa si era occupato di un’aiuola a ridosso della villa comunale: la ripulì e ci piantò dei fiori, senza clamore esattamente come oggi. «Non posso fare miracoli – conclude – ma se una parete diventa più bella e qualcuno sorride passandoci accanto, per me è già tanto».
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