Vesuvio in fiamme, la Protezione civile della Campania chiede l’invio dell’Esercito
CRONACA
9 agosto 2025

Vesuvio in fiamme, la Protezione civile della Campania chiede l’invio dell’Esercito

metropolisweb

Ottaviano. Resta critica la situazione sul Vesuvio. Lo comunica la Protezione Civile della Regione Campania che ha provveduto a chiedere, all’interno del Centro Coordinamento Soccorsi in Prefettura, l’invio dell’Esercito per supportare le attività relative al presidio delle strade e alla realizzazione di piste di accesso nonché al rifornimento di acqua con le autobotti.

Al momento, il Dipartimento nazionale ha inviato altri due canadair della flotta di Stato, che si sono aggiunti ai 4 già presenti e ai 4 elicotteri regionali. Complessivamente, stanno operando nell’area vesuviana, 10 mezzi aerei.

A rendere più complessa la gestione della situazione, le condizioni meteo sfavorevoli per l’aumento delle temperature: il Centro Funzionale della Regione ha infatti emanato un avviso per ondate di calore.

Contemporaneamente all’incendio di Terzigno, in Campania, da questa mattina, la Protezione civile regionale sta intervenendo nello spegnimento di altri due incendi: a Mercato San Severino, in provincia di Salerno, dove è presente un elicottero della flotta regionale e a Frasso Telesino, in provincia di Benevento, dove è attivo un altro mezzo aereo della Regione. Nella sola giornata di ieri, in Campania, si sono registrati oltre 50 incendi.

CHIUSI SENTIERI E ACCESSI

A seguito del vasto incendio sviluppatosi ieri sera “per motivi di sicurezza e a tutela della pubblica e privata incolumità” oggi sono sospesi il servizio di biglietteria e l’accesso al Gran Cono del Vesuvio.Lo ha deciso con un provvedimento la direttrice facente funzione dell’ dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio, Paola Conti. Risultano sospese, fino a nuova comunicazione, tutte le visite guidate al Gran Cono e alla rete sentieristica del Parco da qualunque versante, nonchè le visite pomeridiane e serali.

L’IPOTESI DOLOSA

Le origini dolose o l’imperizia di qualcuno sono sicuramente al primo posto nelle ipotesi sulle cause. Poi le autorità giudiziarie dovranno accertare eventuali responsabilità, anche attraverso il sistema di videosorveglianza attivo nel Parco”. Così Gioacchino Madonna, sindaco di Massa di Somma e presidente della Comunità dei sindaci del Parco Nazionale del Vesuvio, che da ieri sera è in contatto con i sindaci di Terzigno e Boscotrecase, zone da cui è partito l’incendio. “Speriamo solo che l’incendio si possa domare nel più breve tempo possibile, le immagini che vediamo lasciano presagire un disastro anche in tema di biodiversità. Tutta la macchina istituzionale si è attivata in maniera importante”.

L’ALLARME DA TERZIGNO

Sospetta l’origine dolosa il sindaco di Terzigno, Francesco Ranieri, per l’incendio di grandi dimensioni che da ieri fa bruciare la vegetazione sul Vesuvio. Quella appena trascorsa, spiega, è stata una notte “molto critica. All’inizio per fortuna il vento spingeva verso il cratere, poi ad un certo punto si è portato verso valle, verso le abitazioni. E lì abbiamo avuto paura. Ma i mezzi da terra hanno garantito l’incolumità di tutti. C’era una distanza di qualche chilometro dalle case. Non abbiamo avuto esigenza di sgomberi grazie a un ottimo lavoro dei volontari della Regione Campania e dei Vigili del Fuoco che hanno sorvegliato l’area tutta la notte”. La parte che è totalmente bruciata “è quella alle spalle dello stadio comunale, la parte di vegetazione più bella, amata soprattutto da chi vive questa meravigliosa montagna, che purtroppo è andata in fumo. Qui, sul versante dello stadio, l’estensione dell’incendio è di circa un ettaro”. Per quanto riguarda l’origine dolosa “attualmente non si può dire, però purtroppo io ho vissuto anche gli incendi del 2017 dove vi fu la mano criminale. Quindi devo sospettare che anche adesso ci sia il dolo e che qualcuno abbia appiccato nuovamente le fiamme”.