Inflazione a luglio all’1,7%, più cari cibo e spiagg
Roma. Cibo e spiagge più cari a luglio di quest’anno, e i consumatori gridano alla stangata sulle vacanze e sul carrello della spesa. L’opposizione torna all’attacco affermando che ‘l’inflazione è fuori controllo’, gli ‘stipendi sono bloccati e il governo resta immobile’. L’inflazione è stata confermata dall’Istat in aumento dell’1,7% rispetto a luglio del 2024 e dello 0,4% su giugno scorso con l’accelerazione tendenziale dei prezzi in particolare nel settore alimentare (+3,7% da +3,3%) e dei trasporti (+3,3% da +2,9%). Si accentua invece la flessione tendenziale dei prezzi degli energetici (-3,4% dal -2,1% di giugno).
Il ‘carrello della spesa’ vede rincari annui da +2,8% a +3,2% (la stima preliminare indicava +3,4%). E’ al sud la crescita tendenziale dei prezzi più alta di quella nazionale (+1,9%), mentre è uguale nel Nord-Est (+1,7%) e inferiore nel Centro (scesa da +1,7% a +1,6%), nel Nord-Ovest e nelle Isole (da +1,5% a +1,4%). Tra le città con più di 150mila abitanti, l’inflazione più elevata a luglio è stata a Rimini (+2,8%) e a Padova e Napoli (+2,3% entrambe), seguite da Bolzano (+2,2%); la crescita più contenuta a Reggio Emilia (+0,8%) e ad Aosta e a Campobasso (+0,7%). “Si conferma la stangata sulle vacanze estive degli italiani, con tutte le voci legate a viaggi e turismo che segnano fortissimi rincari rispetto allo scorso anno” afferma il Codacons, secondo cui l’inflazione all’1,7% “equivale a un maggiore esborso pari a +559 euro annui per la famiglia ‘tipo’, +761 euro per un nucleo con due figli”.
L’associazione guidata da Carlo Rienzi indica aumenti per voli nazionali (+35,9% su anno), europei (+5,5%), traghetti (+10,9%), auto a noleggio (+9,9%), pacchetti vacanza nazionali (+10,3%), case vacanza, b&b e altre strutture ricettive (+6%), spiagge e piscine (+3,4%), musei e monumenti storici (+4%). L’Unione nazionale consumatori mette in evidenza che i pacchetti vacanza nazionali segnano +16,1% su mese mentre gli stabilimenti balneari hanno aumentato i prezzi del 7,3% su giugno. “Per una coppia con due figli, ci sarà un rialzo complessivo del costo della vita pari a 606 euro su base annua, ma di questi ben 356 se ne vanno solo per i prodotti alimentari e le bevande analcoliche”, spiega il presidente Massimiliano Dona. Nel dettaglio, Assoutenti indica i prezzi della frutta fresca che “salgono a luglio del +8,8% su anno, pomodori +12,3%, latticini +7%, burro +16,9%, uova +7,2%, cioccolato +13,2%, caffè +23,4%”. Partono così accuse e appelli al governo. Raffaella Paita, capogruppo di Italia Viva, afferma che “davanti alle tempeste dell’inflazione, il governo non offre ripari”.
Nicola Fratoianni di Avs spiega: “Verdura +3,1%, Frutta +8,8%, Carne +4,9%, Pasta e cibi lavorati +2,8%: tutti questi più tuttavia significano in realtà un meno per lo stipendio degli italiani. Perché anche a luglio Istat ci dice che sono aumentati i prezzi dei beni di consumo ma gli stipendi no”. Mentre Marco Grimaldi sempre di Avs osserva che “Avs ha presentato la proposta di legge Sblocca Stipendi “per legare gli stipendi al costo della vita”. “A fronte di un evidente caro prezzi delle strutture ricettive, stimato del 30% rispetto a 5 anni fa, c’è un calo dei salari reali che l’Ocse ci dice essere del 7,5% rispetto al 2021 – afferma il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia – Il governo farebbe bene a pensare a misure di sostegno a favore di lavoratori e imprese che saranno colpiti nei prossimi mesi dai dazi imposti dall’amico americano di Giorgia Meloni. L’Italia non è più un paese per famiglie”. E ancora una volta Meloni e soci di governo non diranno una parola sull’inflazione che aumenta”.

