Scuola a rischio a Torre del Greco: scontro politico sull’ipotesi-container per gli studenti della Romano
Torre del Greco. La soluzione-container per «ospitare» gli alunni della scuola Romano – sfrattati dall’edificio di via De Curtis dopo l’esito degli accertamenti di vulnerabilità sismica – accende lo scontro politico all’ombra del Vesuvio. A puntare l’indice contro la «soluzione» individuata dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Luigi Mennella è il capogruppo della lista civica Il Cittadino: «Lo avevamo detto e lo abbiamo ripetuto oggi in commissione al vicesindaco Michele Polese e all’assessore alla pubblica istruzione Mariateresa Sorrentino – scrive in un post social Luigi Caldarola – La scelta di mandare i nostri figli a studiare nei container è inammissibile.La scuola Giampietro-Romano è stata ormai dichiarata inutilizzabile da circa 20 giorni e nel frattempo non è stato fatto altro che generare il caos. Prima una manifestazione d’interesse discutibile e manchevole della richiesta di requisiti statici per gli immobili; poi una riunione in aula consiliare in cui si annunciava la scelta di uno stabile fatiscente; adesso il passo indietro e l’assurda soluzione container. Nel frattempo, ancora non si parla di fare partire i lavori nella scuola chiusa, né si conoscono i costi di spesa».
Una soluzione, quella dei container approvata dalla dirigente scolastica Rosaria Colantuno, ma capace di scatenare inevitabili malumori tra i genitori degli iscritti alla scuola Romano: «La nostra proposta resta la stessa: la soluzione migliore resta l’immobile di viale Sardegna – prosegue Luigi Caldarola -. E qualsiasi sia l’utilizzo che oggi se ne sta facendo, può essere rimodulato davanti a una esigenza di tale portata! Ma nonostante la nostra disponibilità e le ripetute aperture di facciata del sindaco a collaborare tutti ad una soluzione, nessuno mai ha convocato tutte parti politiche per una discussione congiunta» .
Infine, una stoccata alle (false) «colombe» di palazzo Baronale: «A chi si trincera dietro un “non fare politica su un problema” diciamo che quella che si sta adottando è proprio una soluzione politica – conclude Luigi Caldarola -. 𝐄 𝐜𝐡𝐢 𝐨𝐠𝐠𝐢 𝐬𝐜𝐞𝐠𝐥𝐢𝐞 𝐝𝐢 𝐦𝐚𝐧𝐝𝐚𝐫𝐞 𝐢 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐢 𝐟𝐢𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐥𝐥’𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐧𝐨 𝐝𝐞𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐚𝐢𝐧𝐞𝐫 𝐧𝐞 𝐭𝐫𝐚𝐫𝐫𝐚̀ 𝐥𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐞𝐠𝐮𝐞𝐧𝐳𝐞 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐚 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐥𝐢 𝐞 𝐩𝐨𝐢 𝐩𝐨𝐥𝐢𝐭𝐢𝐜𝐡𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐮𝐚 𝐬𝐜𝐞𝐥𝐭𝐚».


