Vesuvio, il vicepresidente della Camera chiede lo Stato di calamità e ristori immediati
Il vicepresidente della Camera, Sergio Costa, chiede lo Stato di calamità davanti allo scempio che sta devastando il Vesuvio. «Vedere distrutti in poche ore vigneti, frutteti e oliveti che raccontano secoli di storia e lavoro è un colpo durissimo. Sul versante est del Vesuvio, da Boscoreale a Terzigno fino a Somma Vesuviana, le fiamme hanno cancellato produzioni d’eccellenza e messo in ginocchio intere comunità».
Il vicepresidente si dice vicino a chi ha perso tutto. «Ci sono aziende agricole e attività che rappresentano la nostra identità e biodiversità praticamente in ginocchio». Per questo, «chiedo che venga dichiarato immediatamente lo stato di calamità, con ristori straordinari che arrivino subito, per non lasciar morire aziende storiche e produzioni conosciute in tutto il mondo».
Sergio Costa proporrà inoltre, nella prossima legge di bilancio, «un intervento strutturale per garantire un sostegno duraturo e adeguato alle realtà colpite, sulla base delle perizie regionali che certificheranno le superfici percorse dal fuoco e le perdite di fatturato». E se fosse confermata la matrice dolosa, aggiunge, «saremmo di fronte a un gesto criminale verso la nostra terra. Il Vesuvio si è rialzato altre volte e lo farà ancora, ma ora serve che lo Stato faccia la sua parte, subito».


