Milioni di euro per spegnere gli incendi. Con Fb-Eye si taglierebbero drasticamente i costi
Quanto costa spegnere un incendio di vaste dimensioni come quello che da giorni sta mettendo in ginocchio il Vesuvio? E’ la domanda che ci si pone con più insistenza guardando l’imponente spiegamento di forze sul campo. Fino a otto canadair impiegati in un solo giorno, mezzi dei vigili del fuoco e dell’esercito, quasi duecento unità dispiegate a terra. Se si mettono in fila i costi quotidiani dell’emergenza viene fuori una cifra enorme che, se si aggiunge a quella investita per la prevenzione che evidentemente non ha funzionato, fa riflettere.
Già spesi oltre due milioni di euro
Nel rapporto della Protezione Civile si legge che dal 5 al 10 agosto sono stati completati 1.995 lanci di acqua in oltre 200 ore di volo, il che significa, considerando che ogni ora di impiego di un canadair costa oltre 8.000 euro, si è già arrivati a una spesa vicina ai 2 milioni di euro. Numeri destinati a crescere, considerano le operazioni di spegnimento sono andate avanti anche l’11 agosto e sono operative anche questa mattina. Ai due milioni di euro vanno poi aggiunti i fondi che sono serviti e servinanno ancora per coprire le spese dell’intero sistema di intervento da terra. Giusto per avere un’idea della spesa, in occasione dell’emergenza nel Parco dell’Alto Garda (agosto 2018) per intervenire su 80 ettari interessati dalle fiamme furono spesi 4 milioni tra logistica, carburante e attrezzature. In Campania, secondo la Protezione Civile, dal 15 giugno si contano già 1.060 incendi con 2.568 ettari bruciati.
Chi produce i Canadair?
Al momento l’Italia conta su 19 aerei (che sono pochi rispetto al fabbisogno) in dotazione ai Vigili del Fuoco. Li produce la Viking Air Limited grazie ad un appalto di sette anni. Gli accordi prevedono la costruzione di 23 nuovi veivoli, che però entreranno in funzione entro il 2030. Viking opera in oltre 180 basi in Europa, Africa e Sud America, gestendo una flotta di circa 220 aeromobili, avvalendosi di un team di 2.400 professionisti. In Italia, la divisione dispone di tre basi permanenti e tre stagionali a Ciampino, Lamezia, Genova, Olbia, Trapani e Napoli, che garantiscono la sicurezza delle operazioni grazie al lavoro di oltre 250 dipendenti, tra cui più di 100 piloti e tecnici altamente specializzati. Il costo di un Canadair è alto non solo per la sua gestione, ma anche per tutte le volte che non può intervenire. In totale si va dagli 8mila euro l’ora di un Canadair, ai 6mila l’ora per un Erickson, fino ai 2mila per un Aib regionale.
La tecnologia potrebbe tagliare i costi
Il lavoro delle squadre di spegnimento è instancabile e stoico, ma c’è chi dice che con l’utilizzo di strumenti e tecnologie satellitari di telerilevamento e di telecomunicazioni già attuabili, la loro azione sarebbe più veloce, più sicura e più incisiva. Questo ridurrebbe drasticamente i costi di gestione. Il sistema che potrebbe essere adottato si chiama Fb-Eye, è coordinato dalla società spaziale Ali Spa (Gruppo Space Factory) e conta la partecipazione delle società campane Euro.soft e Top View. Un progetto realizzato grazie ad un cofinanziamento dell’Agenzia Spaziale Europea con l’obiettivo di identificare le coordinate esatte della testa dell’incendio sulla quale sganciare la «bomba» d’acqua.
Il sistema Fb-Eye
Il sistema Fb-Eye fornisce ai piloti dell’aeromobile, attraverso telecomunicazioni satellitari, una valutazione accurata della posizione di rilascio del bombardamento ad acqua sull’incendio. Con «Fb-Eye» l’utilizzo combinato di tecnologie di navigazione e di telecomunicazioni avanzate, entra anche nelle attività di monitoraggio e controllo degli incendi, così come quello ambientale. Il progetto segue a distanza di due anni quello denominato Taled, coordinato sempre dalla società Ali Spa, che fornisce un sistema innovativo di gestione degli incendi e dei disastri ambientale. Taled supporta le squadre di emergenza attraverso comunicazioni satellitari a larga banda, indispensabili per la gestione two-way dell’informazione geografica in aree poco coperte dalle reti mobili creando una “bolla di telecomunicazione” su di un’area di 20 chilometri quadrati. Inoltre, integrando dati satellitari di osservazione della terra, consente in tempo reale il tracciamento delle squadre di spegnimento in campo. Al progetto dimostrativo hanno partecipato come utenti la Sma Campania, il Parco Regionale dei Monti Lattari e la Direzione Emergenze del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.


