Scavi di Pompei, bellezza eterna: 416.000 ingressi a luglio
Pompei. L’estate pompeiana si staglia, luminosa e frenetica, tra pietre millenarie e una folla di visitatori catturata dal mito e dalla memoria. Anche il mese di luglio ha fatto segnare numeri importanti per gli Scavi: 416.972 visitatori, mentre da gennaio oltre 2 milioni di persone si sono avvicendate tra vicoli, terme, domus e ville, conquistate dal fascino di una città antica risvegliata al presente. È il segnale di un percorso di crescita guidato dal Parco archeologico, diretto da Gabriel Zuchtriegel, che ha tracciato una rotta basata sulla qualità della fruizione. Da novembre dello scorso anno, infatti, il Parco ha optato per una svolta radicale: un limite giornaliero di ingressi fissato a 20.000 visitatori, biglietti nominativi e fasce orarie differenziate nel periodo estivo, con l’obiettivo di preservare il sito archeologico e migliorare la qualità dell’esperienza dei turisti. Una scelta che nasce dalla volontà di garantire una tutela ad ampio raggio degli Scavi, dove tra l’estate e l’autunno 2024 sono stati raggiunti anche picchi di oltre 30mila visitatori in un giorno. Ma anche una decisione mirata a porre un freno al bagarinaggio (come rivela anche la recente scelta di evitare le prenotazioni per le giornate ad ingresso gratuito, garantendo biglietti solo ai tornelli) per restituire a Pompei il rispetto che merita. Eppure non si tratta solo di contenimento. Dietro questo apparente ceppo si nascondono pulsazioni di vita nuove. Scavi e ritrovamenti rinnovano la conoscenza di un passato millenario. La rassegna di eventi “Beats of Pompeii”, tra l’altro, ha recentemente dato ulteriore respiro al Parco archeologico, con eventi di rilevanza planetaria: musica e archeologia si fondono nell’anfiteatro – con artisti internazionali del calibro di Bryan Adams, Nick Cave, Antonello Venditti, Andrea Bocelli, Gianna Nannini e Riccardo Muti – e creano storie visive capaci di stupire e commuovere sotto il cielo vesuviano. Tra i principali obiettivi del direttore Zuchtriegel c’è quello di trasformare il Parco sempre più in un mosaico diffuso, che abbraccia i tesori di Oplonti, Stabia, Boscoreale e Torre Annunziata, collegati tra loro e alla città antica attraverso navette, nuovi percorsi e investimenti che arricchiscono l’offerta, dilatando il senso stesso del visitare. Il risultato è un equilibrio perfetto: da un lato, la tutela del sito Unesco; dall’altro, un rilancio culturale capace di rigenerare il territorio, di moltiplicare le scoperte, di restituire dignità a ogni pietra, ogni affresco, ogni vicolo. In questo racconto, Pompei non cede al turismo di massa: lo indirizza, lo fa diventare scoperta partecipata, patrimonio collettivo. È questo il suo miracolo: più di 2 milioni di persone che hanno potuto respirare la storia senza tradirla. E hanno scelto di tornare, ancora e ancora, attratte da una bellezza che sa farsi custode di sé stessa e guida gentile.

