Torre del Greco, altro «assist» di Frulio alla casta: ferie ridotte per la corsa ai gettoni
CRONACA
13 agosto 2025

Torre del Greco, altro «assist» di Frulio alla casta: ferie ridotte per la corsa ai gettoni

Solo 7 giorni di stop alle commissioni, l’anno scorso erano state due settimane: così gli stacanovisti del Comune potranno incassare il massimo pure ad agosto
Alberto Dortucci

Torre del Greco. Gettoni d’oro e sprechi in municipio, altro assist del presidente del consiglio comunale Gaetano Frulio alla casta di palazzo Baronale. In vista delle ferie di Ferragosto, il capo dell’assise – già regista del «bonus» grazie a cui gli esponenti di maggioranza e opposizione possono arrivare a costare fino a 120 euro al giorno in soldi pubblici – ha firmato il decreto di sospensione dei «lavori» della cinque commissioni consiliari, applicando un sostanzioso «taglio» rispetto al passato. Quest’estate, infatti, il «rompete le righe» dei politici della quarta città della Campania scatterà oggi – antivigilia di Ferragosto – e si concluderà il 24 agosto: calendario alla mano – considerati i sabato, le domeniche e i giorni festivi in cui non si convocano riunioni se non in casi eccezionali – solo sette giorni di stop, quando in passato si era arrivati fino a tre settimane e lo scorso anno a due settimane. Un taglio «strategico» per gli stacanovisti del Comune che – a dispetto delle vacanze e del conseguente «deserto» negli uffici del municipio – potrebbero ugualmente raggranellare i 48 gettoni necessari per portare a casa, anche ad agosto, il massimo dello stipendio. Con buona pace delle raccomandazioni anti-sprechi del segretario generale Domenico Gelormini e delle regole di ferro imposte dal responsabile della trasparenza e dell’anticorruzione di palazzo Baronale per frenare le «allegre spese» della politica.

Costi record

D’altronde, al giro di boa del 2025, i costi per la semplice (e, in molti casi, ininfluente) partecipazione degli esponenti di maggioranza e opposizione alle commissioni consiliari in programma – ogni giorno, tutti i giorni, fino a quattro volte al giorno – in municipio sono già schizzati alle stelle. In totale, la bellezza di 185.000 euro e spiccioli da gennaio a giugno – a cui aggiungere il costo di 3.726 euro al mese per il presidente dell’assise Gaetano Frulio – solo per «timbrare il cartellino» a palazzo Baronale. Una cifra-record – in totale, le spese per il consiglio comunale sfiorano la soglia dei 210.000 euro in sei mesi – in larga parte «frutto» della modifica al regolamento approvata, all’epoca dell’amministrazione comunale targata Giovanni Palomba, proprio su proposta di Gaetano Frulio. La cumulabilità dei gettoni, com’era facilmente prevedibile già all’epoca, si è rivelata una «manna dal cielo» per i politici di palazzo Baronale e una «mannaia finanziaria» per le casse dell’ente di largo Plebiscito. Non a caso, già a partire dallo scorso anno, il segretario generale Domenico Gelormini aveva lanciato una serie di allarmi relativi alle «spese facili» per i consiglieri comunali. Nel mirino del primo funzionario dell’ente di largo Plebiscito erano finite le modalità di partecipazione alle sedute delle commissioni consiliari e le spese sostenute per le riunioni chiuse senza il numero legale. Allarmi caduti nel vuoto, come dimostrato dall’ultimo «taglio» alle ferie per facilitare la corsa ai gettoni.

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