Casola, Peccerillo punge Rosalba: «Paese abbandonato»
CRONACA
14 agosto 2025

Casola, Peccerillo punge Rosalba: «Paese abbandonato»

metropolisweb

Nelle sere d’estate Casola di Napoli si anima, come da tradizione, con giovani e giovanissimi che si ritrovano in piazza Crocifisso, cuore pulsante della vita del paese. Tuttavia, negli ultimi tempi, questa vivace socialità ha suscitato non poche preoccupazioni da parte dei residenti, stanchi di urla, litigi e partite di pallone che – a quanto segnalato – si protraggono fino all’alba. A lanciare un appello è stata il sindaco Rosalba, che attraverso i social ha scelto di rivolgersi direttamente ai ragazzi: “Mi rivolgo a voi con affetto – scrive – so che è estate ed è bello stare insieme, ma ci sono segnalazioni continue di schiamazzi fino alle 5 del mattino. Questo non è tollerabile. Non vi chiedo di non frequentare la piazza, ma di usare buon senso, rispetto e solidarietà verso gli altri. Ci sono anziani, lavoratori e persone fragili che hanno diritto al riposo.” Il primo cittadino ha voluto coinvolgere anche le famiglie, invitando genitori e adulti a trasmettere ai propri figli il valore del rispetto per la comunità: “Casola è come una casa – ha aggiunto – e si vive bene solo se ci si rispetta. Essere giovani vuol dire anche prendersi cura del proprio paese.” Ma l’appello del sindaco non è passato inosservato, né senza critiche. L’ex sindaco Domenico Peccerillo ha risposto con fermezza, accusando l’amministrazione di ipocrisia e scarso impegno: “Mi sembra ipocrita e offensivo – ha commentato – richiamare i giovani all’ordine quando il paese è lasciato all’abbandono. I giovani di Casola si sono sempre comportati con rispetto, animando le serate estive con una socialità che coinvolge tutte le generazioni.” Secondo Peccerillo, il vero problema non risiede nei comportamenti dei ragazzi, ma nella carenza di spazi, servizi e infrastrutture che li supportino. “Invece di lamentarsi dei giovani – ha concluso – sarebbe più utile investire nel paese, offrendo opportunità concrete. Solo così si può costruire un senso di appartenenza e rispetto condiviso.” Il dibattito resta aperto, tra chi chiede ordine e chi domanda attenzione. Di certo, al centro della questione c’è la voglia – comune a tutti – di vedere una Casola più viva, ma anche più rispettosa e inclusiva Antonio Cesarano