Juve Stabia, Il “Romeo Menti” compie oggi quarant’anni
SPORT
18 agosto 2025

Juve Stabia, Il “Romeo Menti” compie oggi quarant’anni

Tiziano Valle

Il Romeo Menti compie 40 anni. Era il 18 agosto 1985 quando per la prima volta i cancelli del nuovo stadio di Castellammare di Stabia venivano aperti ai tifosi. L’amichevole con l’Avellino (finita 3-1 per i gialloblu), che allora militava in Serie A, inaugurò l’impianto di via Cosenza che sorgeva sulle ceneri del vecchio campo San Marco. Un antipasto prima del debutto ufficiale nel nuovo stadio che arrivò appena tre giorni dopo (il 21 agosto) in Coppa Italia contro il Sorrento (1-1 il risultato finale, con gol di Cutri per la Juve Stabia). Un’opera figlia di un tempo ormai lontano che vedeva la politica stabiese investire sullo sport in città anche per rilanciare un territorio che doveva risollevarsi – anche in termine d’immagine – dopo il terremoto del 1980. Erano gli anni in cui Castellammare di Stabia ospitava la partenza e l’arrivo di una tappa del Giro d’Italia e la politica, dai sindaci Emilio Della Mura e Francesco Saverio D’Orsi, agli assessori allo Sport, Luigi Ussorio e Domenico De Luca, si dedicava – assieme all’allora presidente della Juve Stabia, Enzo Zurolo – alla creazione di quella che ancora oggi è la casa di tutti i tifosi stabiesi. Un’opera che costo’ 7 miliardi di lire e che proiettava Castellammare tra l’élite del calcio campano, perché con i suoi 15mila posti a sedere (6mila in tribuna, 3mila a testa per le due curve e i distinti) autorizzati era il quarto impianto più grande della regione, dietro solo a Napoli, Avellino e Benevento, e alla pari con il vecchio Vestuti di Salerno. Il rammarico è che il progetto fu realizzato solo a metà, perché il nuovo Romeo Menti nei piani dell’allora amministrazione doveva dare il la’ alla creazione di una cittadella sportiva utilizzando gli spazi ancora oggi abbandonati alle spalle dello stadio nel rione Moscarella, con tanto di strade d’accesso alternative e parcheggi che ancora oggi sono un miraggio e che invece rappresenterebbero manna dal cielo per un club che appena pochi mesi fa ha toccato l’apice della sua storia con la semifinale play off per la Serie A. Quei progetti sono finiti nel dimenticatoio, come tanti altri di cui negli anni si è discusso a Castellammare. Resta tuttavia l’intuizione di quella stagione politica, che decise di puntare sulla crescita del calcio stabiese, nonostante la prima squadra cittadina, la Juve Stabia, veniva – dopo l’unica apparizione in Serie B del 1951 – da oltre trent’anni di altalenanza tra il dilettantismo e l’allora C2. Il nuovo stadio diede il la’ all’arrivo a Castellammare del presidente Roberto Fiore che negli anni ‘90 trasformò la Juve Stabia in una delle squadre più forti della Serie C1, che sfiorò due volte la promozione in Serie B, raggiungendo altrettanti finali play off. E dopo appena un anno di vuoto per il fallimento della società a partire dagli inizi del nuovo millennio l’intuizione di un altro politico e grande appassionato di calcio come Paolo D’Arco rilancio’ la Juve Stabia nel professionismo, dove ormai è stabilmente da oltre 20 anni. La promozione in Serie B del 2011, con alla guida i presidenti Franco Manniello e Franco Giglio, ha rappresentato il premio a chi negli anni ‘80 aveva già pensato a costruire uno stadio che potesse ospitare il grande calcio a Castellammare. E su quella scia si è andati avanti con il ritorno in Serie B, prima nel 2019 e poi nel 2024. L’ultimo campionato in cadetteria con il presidente Andrea Langella alla guida della Juve Stabia è stato sicuramente quello che più di tutti ha fatto pensare che a 40 anni dalla sua costruzione, il Romeo Menti necessiti di un progetto di ammodernamento, perché la squadra è arrivata ad un passo dal conquistare il traguardo storico della Serie A. A differenza del 1985 quando la politica anticipo’ i tempi e decise di creare uno stadio moderno nella speranza di poter avere una squadra capace di raggiungere grandi risultati, oggi è la politica che si ritrova nelle condizioni di inseguire le ambizioni di una società che – rinforzata anche dal passaggio di maggioranza ad un gruppo quotato al Nasdaq come Brera Holding – sogna di costruire nel tempo il salto tra i grandi del calcio italiano. La Regione Campania per venire incontro all’amministrazione comunale ha promesso un contributo di 5 milioni di euro per i lavori. Comune e società hanno cominciato a ragionare sui possibili progetti da mettere in cantiere,  per non sciupare questa occasione e magari per portare avanti e rafforzare il sogno di chi 40 anni fa decise di investire al buio su una Juve Stabia ai vertici del calcio italiano. Un percorso fatto di tanti ostacoli ma che può contare anche su un fortissimo alleato: una tifoseria che in Campania ha dimostrato di saper essere sempre vicina alla squadra, anche nei momenti di difficoltà e che non l’ha mai lasciata sola.