Truffa del Superbonus e riciclaggio: 37 verso il processo
CRONACA
20 agosto 2025

Truffa del Superbonus e riciclaggio: 37 verso il processo

Mario Memoli

Scafat/Nocera Inferiore. Soldi incassati con sconti in fattura e cessioni di credito per dei lavori che non sarebbero stati mai svolti: 37 indagati davanti al gup Giovanni Pipola del Tribunale di Nocera Inferiore il primo di ottobre dopo la richiesta di giudizio presentata dalla Procura. La contestazione per tutti è di una truffa in concorso di svariati milioni ai danni dello Stato, concentrata sulle detrazioni del Superbonus. I coinvolti risiedono nel Salernitano, dall’Agro nocerino (Scafati, Pagani, Nocera Inferiore e altri centri dell’Agro) fino alla zona sud. Tra le persone finite sotto inchiesta c’era anche lo straniero ucciso  sulla strada per Napoli in zona Casalnuovo (posizione archiviata per sopraggiunta morte) e il suo presunto aguzzino, un ragioniere incensurato tuttora in carcere   he lo avrebbe assassinato per una vicenda di immigrazione clandestina. Rispondono di truffa, ricettazione e autoriciclaggio. Le accuse sono distribuite, a seconda dei casi, per 72 capi d’imputazione. Le contestazioni da parte della procura risalgono alla fine del 2021, con le singole posizioni e la ricostruzione dei movimenti di denaro effettuati per ostacolarne l’identificazione. Nei guai anche una anziana residente a Nocera Inferiore, che all’Agenzia delle Entrate avrebbe attestato falsamente di vantare crediti d’imposta per lavori di ristrutturazione ed efficientamento energetico, pur non essendo intestataria di alcun immobile. In questo modo, dopo aver stipulato tre contratti di cessione di crediti d’imposta inesistenti con Poste Italiane, riuscì ad ingannare la società concessionaria, ottenendo oltre 150mila euro. Denaro che rappresentava  il corrispettivo per le cessioni finito sul proprio conto corrente postale. Poi secondo gli inquirenti avrebbe traferito quei  quei soldi – ritenuti provento della truffa- su un altro conto, attraverso 11 bonifici ostacolando così concretamente l’identificazione e la provenienza del denaro. Quindi per la donna c’è anche la contestazione sull’auto riciclaggio. Sul conto corrente del ragioniere a processo per omicidio finirono 28mila euro, provenienti proprio da quello intestato all’extracomunitario. Una 33enne nativa di Pagani e residente a Scafati, legale rappresentante di una società a responsabilità limitata attenzionata, avrebbe ricevuto oltre 3 milioni di euro nel dicembre 2021, attraverso 262 bonifici. Quei soldi sarebbero stati secondo la pubblica accusa il risultato di fatture emesse per lavori inesistenti. Ora il primo ottobre si va dal gup Giovanni Pipola per le posizioni di tutti gli imputati,