Agro, fuga dei residenti: “Colpa della politica”
CRONACA
21 agosto 2025

Agro, fuga dei residenti: “Colpa della politica”

Mario Memoli

Agro/Scafati. Impietosa la fotografia Istat degli ultimi 10 anni a Scafati e nell’Agro nocerino per quanto riguarda il calo della popolazione. Rispetto al 2015 si registrano segni meno dappertutto meno che ad Angri che rappresenta un’eccezione con il +1,6%. Scafati e Nocera Inferiore sono le due realtà che, in termini di percentuale, fanno registrare un preoccupante segno meno (-5,9%) rispetto a dieci anni fa: ad esempio, su una popolazione di 50mila abitanti nel 2015 oggi le due città principali dell’agro nocerino perderebbero complessivamente circa 7mila residenti ma il quadro delle previsioni è ancora più desolante nei prossimi due lustri. Su Scafati interviene la minoranza consiliare che, con Francesco Carotenuto, punta l’indice contro l’amministrazione comunale di Palazzo Mayer: “Un dato allarmante, che racconta la fuga silenziosa di tanti cittadini costretti ad abbandonare la nostra città per motivi che conosciamo bene: qualità della vita che peggiora, inquinamento, mancanza di opportunità, tasse sempre più alte, assenza di piani di rilanci economici ed industriali carenza di infrastrutture e servizi inesistenti”. Per il capogruppo di scafati Arancione “invece di interrogarsi su come la politica possa incentivare a restare e a investire nel nostro territorio, si continua a pensare solo a feste, notti bianche ed eventi di facciata”. Scafati sta lentamente desertificandosi. “I giovani (e non solo) scappano, lasciando una città che rischia di morire. È tempo di una politica seria, fatta di scelte concrete per lo sviluppo, il lavoro e la qualità della vita, altrimenti resteremo solo a contare i cittadini che se ne vanno”. Per il 2035, se l’andazzo resta lo stesso, Scafati arriverà al 7/% staccando Nocera Inferiore  (-6,3%) e Nocera Superiore (-6,6%). Cava de’ Tirreni e la stessa Salerno subiscono e subiranno le contrazioni più marcate. Peggio di tutti farà Vietri sul Mare che arriverà a una perdita di popolazione di quasi il 12% nel prossino 2035. Nel complesso è l’intera provincia di Salerno a lasciare per strada residenti, per il 2035 infatti il calo porterà a una scomparsa di un centro urbano come Nocera, la stessa Scafati o Battipaglia con la perdita di 50mila cittadini. Il quadro che emerge non è il frutto di un evento improvviso, ma di una lenta erosione: servizi che non riescono a reggere, collegamenti insufficienti, opportunità di lavoro limitate. Ne deriva un tessuto sociale che invecchia e si svuota, con poche eccezioni legate a dinamiche locali più favorevoli (come Angri)  che andrebbero in controtendenza.  Il risultato di condizioni strutturali che, se non affrontate, continueranno a produrre lo stesso effetto: la perdita silenziosa di abitanti. E il bilancio potrebbe essere persino peggiore, perché le previsioni Istat riguardano solo i comuni sopra i 5mila, lasciando fuori decine di piccoli centri delle aree interne dove lo spopolamento è endemico da decenni.