Far West a Torre del Greco, era il regista del voto di scambio l’obiettivo del raid a colpi di pistola
Torre del Greco Agguato nella notte Spari contro un’auto Illeso un 48enne Spari contro un’autovettura appena parcheggiata in via Fontana, la scorsa notte, a Torre del Greco: a bordo del veicolo un 48enne già noto alle forze dell’ordine rimasto illeso. Altri colpi sarebbero stati esplosi contro una palazzina, distante poche centinaia di metri. Non ci sono feriti. Indagini e rilievi a cura del nucleo investigativo di Torre annunziata e del nucleo operativo di Torre del Greco. L’obiettivo del raid sarebbe Giovanni Montella, 48 anni, figlio di un ras di Ercolano ucciso dal clan rivale nel 2003, probabile oggetto di un atto intimidatorio. Colpi anche contro la palazzina dove abitano suoi familiari. Il personaggio. Giovanni Montella è il figlio di Ciro Montella, boss della camorra di Ercolano. L’11 marzo del 2003, Giovanni vide due killer armati di mitra sparare e uccidere senza pietà suo padre. “Lo colpirono alle spalle – raccontò a Metropolis qualche anno fa – gli spararono con il mitra e lo lasciarono a terra in una pozza di sangue”. Suo padre non era un uomo qualunque, si chiamava Ciro Montella ed era un pezzo da 90 del clan Ascione-Papale. Quel giorno assieme a lui morì anche Mario Ascione, il boss del clan che per anni ha dettato legge a Ercolano e Torre del Greco. Erano entrambi sulla lista nera dei Birra- Iacomino, la cosca che in quegli anni di guerra e morti ammazzati combatteva con gli Ascione una delle più sanguinarie guerre che la storia della camorra ricordi. Giovanni qualche anno fa annunciò una collaborazione con la giustizia: “Vorrei tornare indietro per impedirgli di fare quello che ha fatto – ripeteva alzando lo sguardo al cielo – Se fosse vivo lo obbligherei a collaborare con la giustizia. La camorra è una merda, è la cosa peggiore che possa capitare nella vita di una persona. I camorristi non pensano alla gente, pensano ai soldi e ad ammazzare. Mio padre è stato usato da questa gente e poi ha fatto delle scelte sbagliate”. Quando i sicari entrarono in azione davanti all’agenzia di scommesse di via Fiorillo – ai confini tra Ercolano e Torre del Greco – Giovanni c’era. E i suoi occhi, per un istante, s’incrociano con quelli degli assassini di suo padre. “Andai davanti all’agenzia – i ricordi di Giovanni Montella – Mio padre mi disse di andare via, perché credeva che stessero arrivando i carabinieri. Non ha mai voluto che mi immischiassi con la camorra. Ma non erano i carabinieri, erano due uomini armati. Il resto della storia la conoscete già. Con quel gesto inconsapevole mio padre mi ha salvato la vita”. Nel 2016 – grazie ai racconti di Giovanni e alle parole dei pentiti – l’Antimafia arrestò gli assassini di Ciro Montella. In manette finirono i boss del clan Birra e i killer dei Lo Russo, la cosca di Miano alleata dei “resinari” nella faida di camorra. Il 17 gennaio del 2017 Giovanni entrò in un’aula di tribunale e incalzato dalle domande di avvocati e pm raccontò la sua storia da testimone di giustizia. I precedenti. Nel novembre del 2024 si è tornato torna a sparare nel cuore del centro antico di Torre del Greco: raffica di colpi in vico Orto Contessa – stretta traversa di corso Umberto I, la strada chiusa al traffico da un anno e mezzo a causa del drammatico crollo del 16 luglio 2023 – e panico in piazza Luigi Palomba. Successe intorno alle 18, quando i residenti del posto avvertirono una serie di colpi di pistola e lanciato subito l’allarme alle forze dell’ordine. In pochi minuti arrivarono sul posto una volante della polizia e una gazzella dei carabinieri per cercare di ricostruire l’accaduto. Ieri un altro episodio. L’episodio si è verificato in via Fontana: sul posto il nucleo operativo dei carabinieri L’obiettivo era Giovanni Montella, un ex collaboratore di giustizia di Ercolano


