Sei miliardi di euro dalle scommesse sportive negli ultimi sei mesi
Nei primi sei mesi del 2025 le scommesse sportive in agenzia hanno totalizzato una raccolta da 2,72 miliardi di euro: è il totale elaborato da Agipronews sui dati contenuti nel report diffuso dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Napoli è in testa nella classifica delle province dove si è giocato di più con 438 milioni di euro. Seconda Roma con 238,8 milioni, mentre Milano si piazza sull’ultimo gradino del podio con 147,1 milioni. Per quanto riguarda la spesa, invece, il dato è di 558,8 milioni di euro. Per le scommesse ippiche in agenzia, il totale giocato nei primi sei mesi del 2025 è stato invece di 150,3 milioni di euro. Tra le province svetta Milano con 21,2 milioni, seguita da Napoli a 18,2 milioni e Roma a 17,5 milioni. La spesa è stata invece di 22,1 milioni. Per le scommesse virtuali in agenzia il totale da gennaio a giugno è stato di 1,68 miliardi di euro: Napoli si conferma ancora al primo posto con 270,3 milioni, davanti a Roma (119,7 milioni) e Milano (107,8 milioni). Per quanto riguarda la spesa, il dato dei primi sei mesi è di 255,6 milioni. Nel 2024, l’ammontare totale giocato in scommesse sportive in Italia è stato di oltre 157 miliardi di euro, con un incremento del 6,5% rispetto all’anno precedente. Questi i dati rilevati da Eurispes osservando il settore attraverso un report di ricerca che ne mette in luce potenzialità e aspetti critici. Il mercato del gioco in Italia, secondo Eurispes è dunque uno dei più grandi in Europa, con una continua crescita sia in termini di ricavi complessivi sia di penetrazione digitale e detenendo il primato europeo in termini di raccolta In Italia il lato più problematico della crescita del settore del gioco “è rappresentato dalla dipendenza”. E’ quanto evidenzia Eurispes in un report sul settore, nel quale stima come circa 1,5 milioni di italiani abbiano comportamenti problematici, e che solo una minoranza acceda ai servizi di cura. Gli effetti negativi, indica l’istituto di ricerca, “sono molteplici: indebitamento, conflitti familiari, isolamento sociale e disturbi psicologici. Le misure attuali, come l’autoesclusione e i limiti di spesa, sono ancora insufficienti. Altri Paesi, come Regno Unito e paesi nordici, adottano sistemi più avanzati, integrando monitoraggio e welfare”. Nel report Eurispes evidenzia come “la presenza di una rete fisica strutturata e capillare contribuisce alla salvaguardia della legalità sul territorio e assume un ruolo estremamente importante nel sostegno alle attività di prevenzione e gestione del disturbo da gioco d’azzardo. In questo contesto la crisi che sta vivendo il comparto fisico rischia di produrre effetti negativi sia in termini di aumento delle dipendenze sia in termini fiscali, dato che uno dei motivi del calo delle entrate in rapporto all’aumento della raccolta è legato proprio ai diversi tipi di prelievi presenti nei due comparti. Sotto questo punto di vista, infine, non si può che auspicare una rapida e incisiva riforma del settore fisico che, a differenza dell’online che è già stato riformato, è in attesa, da anni, di un intervento del legislatore”.


