Futuro di nuovo in bilico per gli operai Trasnova di Pomigliano
Di nuovo in bilico il futuro degli operai della Trasnova di Pomigliano che hanno espresso preoccupazione per i prossimi mesi, gli ultimi in cui dovrebbero – secondo gli accordi – lavorare per conto di una commessa con Stellantis. Dall’inizio del nuovo anno rischiano di restare senza lavoro. “Mi associo alle legittime preoccupazioni espresse dai lavoratori di Trasnova, che in un recente comunicato hanno manifestato tutta la loro apprensione in vista del tavolo istituzionale convocato al MIMIT per il prossimo 16 settembre. Il Governo non può assolutamente voltare le spalle alle oltre 400 famiglie coinvolte in questa situazione di profonda incertezza. È indispensabile mettere in campo ogni sforzo per salvaguardare i posti di lavoro e garantire un futuro dignitoso a chi oggi è in attesa di risposte”. Lo dichiara l’On. Carmela Auriemma, deputata e vicepresidente vicaria del gruppo Movimento 5 Stelle alla Camera dei Deputati. “Fondamentale sarà il coinvolgimento attivo di Stellantis, assente nei precedenti incontri, che non può e non deve sottrarsi alle proprie responsabilità in questa vicenda. L’azienda deve sedersi al tavolo e contribuire alla ricerca di una soluzione sostenibile e condivisa”, aggiunge Auriemma.
“Raccolgo e faccio mie le preoccupazioni e la rabbia dei lavoratori di Trasnova, che al 31 dicembre vedranno concludersi la commessa con Stellantis senza alcuna certezza sul proprio futuro occupazionale. Parliamo di decine di famiglie che rischiano di restare senza reddito e senza prospettive concrete, in un contesto economico già fragile e complesso. Avevamo già affrontato questa vertenza lo scorso anno, ma purtroppo ci risiamo”. Lo sottolinea, in una nota, il deputato e responsabile Sud della segreteria nazionale Pd Marco Sarracino. “Per questo chiediamo con forza che il Governo si attivi immediatamente per salvaguardare questi posti di lavoro, convocando tutte le parti in causa e mettendo in campo ogni strumento utile a garantire continuità occupazionale e prospettive industriali – spiega – È altresì fondamentale che Stellantis venga richiamata alle proprie responsabilità, in quanto attore centrale di questa vicenda. Molti dei lavoratori coinvolti operano nel Mezzogiorno, un’area dove perdere il lavoro spesso significa non riuscire più a rientrare nel mercato occupazionale, alimentando disoccupazione e disagio sociale. Non possiamo permettere che ciò accada nel silenzio generale. Il tempo è poco, ma è ancora possibile intervenire. Non lasceremo soli questi lavoratori”.
“Condivido la grande preoccupazione dei lavoratori della Trasnova in vista della riunione al ministero per il prossimo 16 settembre dove sarà discusso il futuro dei 53 dipendenti del comparto napoletano, tutti ex Fiat con un bagaglio notevole di competenze ed esperienze nel settore dell’automotive. È inaccettabile che, nel pieno di una fase economica già difficile, tante famiglie si trovino di fronte all’incertezza del proprio futuro”. Lo sottolinea, in una nota, Valeria Ciarambino, vicepresidente del Consiglio regionale e componente del Gruppo Misto. “Se non sarà trovata una soluzione dignitosa in tempi rapidi saranno persi posti di lavoro con conseguenze drammatiche – spiega – Già lo scorso dicembre fu scongiurato il taglio della commessa, grazie alle forti proteste di lavoratori e sindacati, fermando tutte le procedure di licenziamento collettivo avviate. Ora Stellantis non può voltarsi dall’altra parte, si assuma la responsabilità di questa vicenda e rinnovi la commessa a Trasnova prima della sua scadenza prevista nel prossimo dicembre”. “Il mio impegno, come rappresentante del territorio, è spingere perché tutte le istituzioni intervengano per tutelare i diritti dei lavoratori e favorire una soluzione che salvaguardi l’occupazione. Chiedo alla Regione Campania e al Governo nazionale – conclude Ciarambino – di attivare tutti i canali di confronto con le parti sociali e le aziende coinvolte per mettere in campo ogni strumento utile a scongiurare licenziamenti. Il lavoro è un diritto sacro e la sua tutela deve rappresentare una priorità per la crescita e la coesione sociale del nostro territorio”.


