Telefoni nascosti in carcere, Gratteri: «Super-penitenziari schermati per isolare criminalità»
CRONACA
30 agosto 2025

Telefoni nascosti in carcere, Gratteri: «Super-penitenziari schermati per isolare criminalità»

metropolisweb

Napoli. “La problematica dell’uso dei droni per il trasporto negli istituti penitenziari di armi, droga e telefoni cellulari, è sicuramente all’attenzione delle autorità dell’Amministrazione penitenziaria. Alcune strutture penitenziarie sono state dotate di moderni sistemi antidrone. Tale copertura, però, non ha interessato tutte le strutture penitenziarie italiane, perché i costi sono risultati molto alti”. Lo afferma in un’intervista al Corriere della Sera, Nicola Gratteri, procuratore capo di Napoli. “Ci sono altri sistemi – aggiunge – con i quali vengono elusi i controlli da parte del personale della polizia penitenziaria, sempre ancora sottodimensionato rispetto alle esigenze nazionali, per cui il fenomeno continua a comportare anche problemi per l’ordine e la sicurezza interna, in quanto la presenza di droga e telefonini innesca pure guerre interne per la gestione del mercato illegale”. Per Gratteri tutto questo è “architettato dai detenuti appartenenti alla criminalità organizzata, quindi di alta sicurezza, che in effetti hanno il controllo degli istituti penitenziari in cui si trovano”. “Controllo – prosegue il magistrato – che consente loro di arricchirsi, pur se in carcere e di avvalersi della manodopera dei detenuti di media sicurezza che, in effetti, sono alle dipendenze dei detenuti di alta sicurezza”. “Queste strutture dovrebbero essere dotate delle più sofisticate tecnologie per la sicurezza interna ed esterna, tra cui i sistemi antidrone e la schermatura, con l’impiego di personale di polizia penitenziaria ben individuato e formato per garantire anche dei controlli rigidi e più approfonditi” afferma ancora il procuratore di Napoli. “Ma il problema, dei tanti telefoni cellulari nelle carceri, lo si risolve, installando, quantomeno nelle carceri dove c’è l’alta sicurezza, degli inibitori di frequenza che impediscono l’uso dei telefoni” va avanti. “Le carceri sono gestite dalla criminalità organizzata e queste sono ragioni ancora più pregnanti per ritenere che la soluzione da me prospettata sia la più idonea in questo momento storico del sistema penitenziario italiano”. Quanti cellulari girano nelle carceri italiane? “Il numero è veramente allarmante. E non si tratta oramai di sistemi per la semplice comunicazione ma anche di smartphone che consentono ai detenuti, e quindi alla criminalità organizzata, di poter anche spostare denaro e controllare il proprio potere attraverso il web” conclude.