Don Peppino Gambardella: «Evitare il conflitto. A Pomigliano, Nola e Castellammare nascerebbero fabbriche belliche»
Don Peppino Gambardella
CRONACA
1 settembre 2025

Don Peppino Gambardella: «Evitare il conflitto. A Pomigliano, Nola e Castellammare nascerebbero fabbriche belliche»

metropolisweb

Pomigliano d’Arco, Nola e Castellammare di Stabia potrebbero divenire “obiettivi sensibili in caso di conflitto”: è il timore espresso dal presidente dell’associazione ‘Legami di solidarietà’, il prete ‘operaio’ don Peppino Gambardella, in un appello in cui invita al disarmo e a non riconvertire gli stabilimenti metalmeccanici del Sud Italia in fabbriche belliche, in quanto, dice, “la necessità di lavoro non deve giustificare una produzione di morte”. Il presidente dell’associazione, nata qualche anno fa per dare una mano ai lavoratori in difficoltà, sottolinea anche che agli iscritti “non interessa se le armi finiranno in Ucraina o a Gaza, l’importante è non produrre strumenti di guerra a Castellammare e a Pomigliano D’Arco”.

Nell’appello affidato alla stampa, don Peppino, ex parroco a Pomigliano d’Arco, ha sottolineato che “le dichiarazioni dell’amministratore delegato di Fincantieri, hanno suscitato in noi profondo sconcerto e preoccupazione. Le sue parole – afferma – prospettano un futuro in cui le grandi industrie del Sud, come gli stabilimenti Leonardo di Pomigliano e Nola, e soprattutto i cantieri navali di Castellammare di Stabia, verrebbero riconvertite alla produzione bellica”.

Secondo il religioso si è di fronte ad un “cambiamento radicale imposto dall’alto, nel silenzio più totale”, in quanto, sottolinea, le maestranze e le comunità locali non sarebbero state informate e coinvolte “in un dibattito che incide direttamente sul loro futuro. Ci chiediamo: qualcuno ha considerato il rischio che queste città, ospitando industrie belliche, potrebbero diventare obiettivi sensibili in caso di conflitto?”. Il religioso, infine, annunciando una manifestazione che dovrebbe svolgersi a breve, punta il dito contro i sindacati che, evidenzia, “sembrano essere assenti”.