Gaza: l’Arabia Saudita invia ingenti scorte mediche all’ospedale Nasser
ARABIAFELIX
1 settembre 2025

Gaza: l’Arabia Saudita invia ingenti scorte mediche all’ospedale Nasser

Mario Rossi

L’Arabia Saudita, attraverso il suo braccio umanitario, il Centro Re Salman per l’Assistenza e le Opere Umanitarie, (KSRelief) ha realizzato nel fine settimana un progetto vitale presso il Complesso Medico Nasser di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Il progetto ha incluso la creazione di un magazzino medico integrato conforme ai più alti standard, rifornito con ingenti quantità di forniture mediche essenziali, distribuite ai vari reparti. Inoltre, il reparto di dialisi è stato dotato delle più moderne attrezzature mediche, rafforzando la capacità del complesso di fornire trattamenti avanzati ai pazienti con insufficienza renale, che dipendono da sessioni regolari per ritrovare speranza nella loro vita. Il dottor Atef Al-Hout, direttore del complesso, ha espresso la sua gratitudine all’Arabia Saudita, rappresentata dal Centro Re Salman, per questo generoso supporto, che ha descritto come un contributo fondamentale per migliorare i servizi sanitari e garantirne la continuità. Al-Hout ha elogiato l’apertura del nuovo magazzino, che aumenterà significativamente l’efficienza operativa e il mantenimento dei servizi sanitari essenziali, sottolineando che l’equipaggiamento del reparto di dialisi rappresenta un risultato importante, con un impatto positivo sulla vita dei pazienti e sulla qualità delle cure offerte.

L’iniziativa si inserisce in una serie di progetti di assistenza umanitaria promossi dall’Arabia Saudita attraverso il Centro Re Salman, volti ad alleviare le sofferenze del popolo palestinese in varie crisi e a sostenere il settore sanitario di Gaza, che affronta gravi carenze di medicinali e forniture mediche. Il Complesso Nasser è attualmente l’unica struttura medica pienamente operativa nel sud della Striscia, servendo circa 730.000 persone, in gran parte sfollati, mentre gli ospedali da campo nelle vicinanze offrono servizi limitati rispetto al complesso.