Randagi sul Faito, una volontaria: «Liberateli, sono accuditi»
CRONACA
4 settembre 2025

Randagi sul Faito, una volontaria: «Liberateli, sono accuditi»

metropolisweb

“Quei cani non sono randagi, sono accuditi e fanno parte del Faito. Non potete cancellare anni di cura e convivenza”. A parlare è Tiziana Adolescente, volontaria da anni impegnata nella tutela dei cosiddetti Maremmani del Faito, cani microchippati, sterilizzati e seguiti regolarmente da lei e da altri cittadini che si occupano della loro cura sul Monte Faito, tra Castellammare di Stabia e Vico Equense. La sua voce si alza all’indomani della riunione tenutasi presso la Prefettura di Napoli, convocata per affrontare quella che le istituzioni definiscono “la problematica della presenza di animali vaganti” sulla montagna. Al tavolo convocato dal Prefetto Michele di Bari hanno preso parte i sindaci dei comuni interessati (Castellammare, Vico Equense e Pimonte), i vertici delle forze dell’ordine, i rappresentanti dell’ASL Napoli 3 Sud e il rettore del Santuario di San Michele. Durante l’incontro è stata sottolineata la necessità di istituire una task force per gestire quella che viene descritta come una situazione di degrado ambientale e pericolo per la sicurezza, a causa della presenza di cani e cavalli liberi nella zona. L’obiettivo – spiegano le autorità – è verificare lo stato di salute degli animali e mettere in campo azioni concrete per “risolvere il problema”. Ma per chi quegli animali li conosce, li accudisce e li monitora da anni, il vero problema è l’approccio stesso. “Parlare di randagismo significa ignorare completamente la realtà – spiega Adolescente –. I Maremmani del Faito non sono cani abbandonati: sono parte del territorio. La loro presenza è stabile, controllata e storicamente legata alla figura del pastore che viveva sulla montagna fino alla sua recente scomparsa. Da allora, insieme ad altri volontari, continuiamo a prendercene cura con dedizione e trasparenza”. Secondo Adolescente tutti i cani sono socializzati, microchippati, sterilizzati e abituati alla presenza di persone, bambini, veicoli e persino altri animali. Non mancano testimonianze, foto e video che li ritraggono accanto a escursionisti, visitatori e turisti che ogni estate popolano il Faito, anche in occasione del Faito Doc Festival, evento culturale che da 18 anni convive senza incidenti con la fauna locale. “La Legge Regionale Campania 3/2019 – continua Adolescente – riconosce il diritto del cane a vivere libero, se non rappresenta un pericolo. E questi cani non lo sono. Gli episodi isolati di morsicature sono sempre avvenuti in presenza di greggi pascolanti, con cani da guardiania al seguito, e causati da comportamenti errati di escursionisti ignari. Si tratta di situazioni evitabili con una corretta informazione, non con i furgoni dell’accalappiamento”. La volontaria denuncia anche l’assenza di dialogo con le istituzioni: “Ho inviato PEC, chiesto accesso agli atti, proposto la formalizzazione dello status di cani liberi accuditi. Mai ricevuto risposta. E oggi si agisce come se quelle vite non contassero nulla”. Non manca infine una riflessione più ampia sul concetto stesso di “degrado ambientale”: “I problemi veri del Faito sono altri: discariche abusive, materiali edili abbandonati, amianto, motocross illegali, bracconaggio, incendi, abusivismo edilizio. Ma si è scelto di intervenire con urgenza contro animali pacifici e benvoluti, come se fossero loro la causa di tutto. Un paradosso che fa male a chi da anni lotta per una convivenza rispettosa tra natura, animali e persone”.