Scandalo mazzette a Sorrento, le prime rivelazioni di Lello il «sensitivo»
Sorrento. Ha deciso di non presentarsi al Riesame del 3 settembre. E ha scelto di iniziare a parlare con gli inquirenti. Dopo settimane di silenzio, il «sensitivo» Raffaele Guida – che per gli investigatori è stato il «braccio destro» dell’ex sindaco di Sorrento Massimo Coppola – ha iniziato a raccontare la sua verità agli inquirenti. È lo stesso gip Emanuela Cozzitorto a darne conto: «Il prevenuto ha reso dichiarazioni confessorie nel corso delle quali ha confermato pienamente la prospettazione accusatoria nei confronti suoi e degli altri soggetti coinvolti».
Parole che aprono uno squarcio nell’inchiesta che scuote il Comune di Sorrento. Secondo la procura di Torre Annunziata, diretta da Nunzio Fragliasso, quella di Guida sarebbe stata una figura chiave del meccanismo che avrebbe orientato appalti e raccolto tangenti. Non un funzionario, né un amministratore, ma una persona esterna, che si sarebbe presentata persino come «vicesindaco». Dietro l’appellativo di «sensitivo» ci sono i trascorsi da protagonista di trasmissioni televisive locali, in cui dispensava previsioni ai telespettatori. Ora il suo coinvolgimento nella tangentopoli sorrentina, un’inchiesta i cui sviluppi continuano a rivelare elementi nuovi: nel «sistema» pare infatti che ruotassero anche «politici nazionali».
Un dettaglio che aggiunge un tassello inedito a un’inchiesta già carica di ombre. Il «Sistema Sorrento», inoltre, dalle nuove rivelazioni sarebbe retrodatabile al 2021. «Guida ha affermato a chiare lettere che nessuno degli appalti oggetto del presente procedimento (e non solo), era gestito lecitamente. Nessun imprenditore poteva sottrarsi al pagamento di profitti illeciti al primo cittadino», si apprende, mentre viene evidenziato che il ruolo di Guida, «dal 2021 al 2024, come conferitogli dal Coppola, era quello di intermediare con gli imprenditori/professionisti coinvolti nelle aggiudicazioni da parte del Comune di Sorrento, per imporre loro e pattuire l’importo di tangenti». Il modello ipotizzato dagli inquirenti, dunque, vede Coppola al vertice della piramide, Guida a gestire i contatti, funzionari e dirigenti a fornire le necessarie coperture e imprenditori disposti a pagare pur di ottenere commesse.
Una catena in cui la tangente non era l’eccezione, ma la regola. Due date hanno segnato la svolta: il 20 maggio l’arresto in flagranza di Coppola, fermato mentre avrebbe riscosso una mazzetta; il 16 luglio un secondo blitz con decine di indagati, arresti e domiciliari. Alcuni provvedimenti sono stati ridimensionati o cancellati dal Riesame, ma l’impianto ha retto. Anche la posizione di Guida ha avuto un percorso tortuoso: prima scarcerato, poi nuovamente colpito da misura cautelare. È in questo contesto che ha scelto di parlare. Di pari passo, il Riesame ha confermato gli indizi a carico dell’architetto Vincenzo Rescigno, al quale sono stati concessi i domiciliari. Il futuro dell’inchiesta dipenderà anche dalla portata delle rivelazioni. E se davvero i «politici nazionali» entreranno nelle carte, il «Sistema Sorrento» potrebbe allargarsi ben oltre i confini della città.


