Tram Gragnano-Stabia-Torre: servono altri 91 milioni di euro per completare il progetto
Castellammare. Tram Castellammare-Gragnano, parte la gara per il primo lotto dei lavori che dovrebbero servire a offrire al territorio un nuovo sistema di mobilità sostenibile per i collegamenti interni tra l’area dei Lattari e quella stabiese, recuperando la vecchia tratta ferroviaria dismessa ormai da oltre quindici anni. La gara pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea vale 49 milioni di euro (le società interessate possono presentare le loro offerte fino al 24 ottobre), ma per il momento sono a disposizione soltanto 33 milioni che servono a coprire il primo intervento funzionale dei lavori. Si parte con la riconversione in tram del tratto della ferrovia che va dalla stazione della Ferrovia dello Stato di Gragnano alla fermata Menti (inclusa), ovvero alle spalle dello stadio; la realizzazione del deposito veicoli in località Gragnano in corrispondenza della omonima fermata, gli interventi di miglioramento strutturale e il restauro dei ponti esistenti. Queste opere costituiscono la prestazione principale dell’appalto e sono già finanziate – per 33 milioni – con fondi ministeriali stanziate nel 2022. Per far funzionare il tram Castellammare-Gragnano e portarlo almeno fino alla fermata del liceo Severi (inclusa), però è necessario completare il secondo intervento funzionale che prevede la riconversione del tratto della ferrovia che va dalla fermata Menti alla fermata Liceo; la realizzazione delle fermate intermedie tra Gragnano e Castellammare: “Pallone Geodetico”, “Città della Pasta”, “Madonna delle Grazie”, “Parco Imperiale” e “Interscambio”; la connessione tra la fermata Interscambio e la nuova stazione ferroviaria Eav della linea Napoli–Sorrento denominata “Stabia Scavi”; la realizzazione della pista ciclopedonale larga 2,5 metri, interamente illuminata, in affiancamento al tracciato tramviario lungo l’intero sviluppo della tratta, tra Gragnano e Liceo; e altre opere complementari a supporto dell’intervento. opere complementari a supporto dell’intervento. Per tutti questi lavori che ricadono nel secondo intervento funzionale è necessario un finanziamento da 16 milioni di euro. Inoltre, non va dimenticato, che nell’idea originaria – soprattutto del Comune di Castellammare di Stabia – il tram leggero avrebbe dovuto raggiungere la stazione della Ferrovia dello Stato in piazza Matteotti, in modo da avere un collegamento diretto tra la periferia e il centro cittadino. Per realizzarlo servirebbe un ulteriore investimento da 3,5 milioni di euro, ma per quest’ultimo intervento si è ancora in attesa del nulla osta da parte di Rete Ferroviaria Italiana. Non è tutto, perché per far funzionare il tram è necessario l’acquisto del materiale rotabile e al momento l’Eav è impegnata nella ricerca di un finanziamento da 10,5 milioni di euro. Qualora si riuscissero a reperire tutti questi fondi e si avesse il nulla osta di Rete Ferroviaria Italiana, si avrebbe un servizio di mobilità sostenibile intercomunale, che collegherebbe di fatto il centro di Gragnano fino alla zona costiera di Castellammare. Per estendere questo servizio fino a Torre Annunziata, riconvertendo la tratta della ferrovia dello stato che divide in due la città stabiese lungo via De Gasperi, servirebbe invece un ulteriore finanziamento da 61,5 milioni di euro. Nel frattempo, il presidente di Eav, Umberto De Gregorio è soddisfatto per essere riuscito a far partire la gara d’appalto. «È un risultato importante, frutto della sinergia e della collaborazione tra l’Unità Grande Pompei, il Ministero della Cultura, la Regione Campania, i Comuni di Gragnano, Castellammare di Stabia, Santa Maria la Carità, Torre Annunziata ed Eav, che riveste il ruolo di soggetto attuatore e stazione appaltante. La gara riguarda la realizzazione di un sistema di mobilità innovativo, alternativo alla ferrovia tradizionale, che prenderà forma grazie al lavoro del team tecnico di Eav, coordinato dal rup Mario D’Avino. L’obiettivo è arrivare all’aggiudicazione entro la fine del 2025 e completare l’opera entro il 2027», ha commentato il presidente di Eav, Umberto De Gregorio. @riproduzione riservata


