Carlo Acutis proclamato Santo, la sua devozione per il Santuario di Pompei
Pompei. Il sorriso di un adolescente, la sua passione per l’informatica e la fede incrollabile che lo ha reso “il patrono del web”. Da ieri Carlo Acutis è Santo, canonizzato in Piazza San Pietro da Papa Leone XIV insieme a Pier Giorgio Frassati.
Un evento che ha commosso la Chiesa intera e che a Pompei assume un valore particolare: la città mariana si scopre, ancora una volta, parte viva del cammino di santità di un giovane che aveva scelto la Madonna del Rosario come compagna di ogni giorno. «Carlo nutriva una profonda devozione per la Madonna di Pompei e il suo Santuario, che aveva visitato per la prima volta a cinque anni» sottolinea sui social il Pontificio Santuario di Pompei, ricordando come il legame fosse favorito anche dalle radici cilentane della famiglia materna.
Durante i viaggi estivi verso la costa, la Basilica fondata dal Beato Bartolo Longo era spesso una tappa abituale. Il cuore della sua spiritualità era semplice e radicale.
Alla Prima Comunione, a soli sette anni, Carlo promise al Signore che non avrebbe mai trascurato tre appuntamenti quotidiani: la Messa, il Rosario e l’Adorazione Eucaristica.
Una promessa mantenuta fino alla morte, nel 2006, che – spiega il Santuario – «fu la sorgente del suo sorriso, della capacità di accogliere tutti, della premura verso i poveri e del coraggio con cui affrontò la sofferenza e la morte».
Il Santuario ricorda anche la fedeltà con cui Carlo visse la devozione mariana: «Cominciò a recitare il Rosario a quattro anni e mezzo e non smise mai. Ogni volta che incontrava una chiesa entrava a pregare; nei prati raccoglieva fiori da donare alla Madonna».
Una tradizione che aveva radici profonde: la bisnonna, sposatasi proprio a Pompei, aveva promesso alla Vergine la recita quotidiana del Rosario, e la famiglia era imparentata con due grandi devote del Santuario, oggi sante: Giulia Salzano e Caterina Volpicelli.
Carlo si affidava alla Madonna del Rosario anche nelle intercessioni: «Pregò per la conversione di una donna che da oltre trent’anni non si accostava ai sacramenti.
La grazia fu ottenuta» ricorda ancora il Santuario. Oggi le sue spoglie riposano nel Santuario della Spogliazione ad Assisi, con un Rosario tra le mani che raffigura proprio la Vergine di Pompei.
Mentre Pompei si prepara alla canonizzazione del suo fondatore Bartolo Longo, prevista per il 19 ottobre, l’esempio di San Carlo Acutis diventa un dono speciale anche per la città mariana, come racconta il Santuario: «Un giovane del nostro tempo, che con semplicità ha saputo trasformare la tecnologia in strumento di evangelizzazione e il Rosario in bussola quotidiana».


