Castellammare, rogo alla discarica abusiva: il Comune ordina la bonifica
Lotta agli eco-criminali Rogo alla discarica abusiva Il Comune ordina la bonifica Incendio in via Cupa San Marco: il Comune ordina la bonifica della discarica abusiva. Un rogo devastante, una nube nera che ha oscurato il cielo e un’ordinanza urgente per ristabilire la sicurezza ambientale. È quanto accaduto a Castellammare di Stabia, dove l’Ente comunale ha imposto ai comproprietari del fondo situato all’angolo tra Traversa Savorito e via Cupa San Marco di procedere alla bonifica immediata dell’area, trasformata nel corso del tempo in una vera e propria discarica abusiva. L’incendio, divampato lo scorso primo settembre, ha avuto origine da materiale infiammabile abbandonato da un camion di passaggio e si è propagato in pochi minuti. Le fiamme hanno trovato terreno fertile tra cumuli di gomme d’auto dismesse, scarti di legno accatastati e vegetazione incolta mai rimossa. La combustione incontrollata ha generato una densa nube nera, visibile a chilometri di distanza, che ha allarmato residenti e passanti, scatenando panico in tutta la zona e rendendo necessaria la chiusura temporanea del traffico. Soltanto il pronto intervento dei vigili del fuoco, accorsi con più squadre e mezzi speciali, ha impedito conseguenze ancora più gravi. Le operazioni di spegnimento sono durate ore e hanno richiesto l’utilizzo di autobotti e mezzi antincendio per domare un rogo alimentato da materiali che continuavano a riaccendersi sotto la cenere. Nonostante gli sforzi, il terreno - già compromesso dall’abbandono di rifiuti - è stato gravemente danneggiato e le sostanze sprigionate nell’aria hanno reso necessario un monitoraggio immediato della qualità atmosferica. Alla luce della gravità dell’episodio, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Luigi Vicinanza ha emanato un’ordinanza urgente. Il documento, redatto dagli uffici tecnici in collaborazione con il nucleo di polizia ambientale, evidenzia i rischi per la salute pubblica e per l’ambiente derivanti dalla combustione di rifiuti eterogenei. Tali processi, infatti, liberano nell’aria sostanze tossiche e cancerogene, con effetti diretti sulla popolazione residente, e favoriscono la proliferazione di insetti e parassiti nelle aree circostanti. L’ordinanza prevede l’obbligo per i comproprietari del fondo di rimuovere i rifiuti accumulati entro sette giorni dalla notifica, con l’avvertimento che, in caso di inadempienza, saranno applicate sanzioni pecuniarie e ulteriori provvedimenti coercitivi. La normativa in materia ambientale, infatti, stabilisce precise responsabilità in capo ai proprietari dei terreni, anche quando l’accumulo illecito sia causato da soggetti terzi. Il provvedimento si inserisce in una battaglia più ampia contro l’abbandono indiscriminato dei rifiuti, fenomeno purtroppo radicato nella città stabiese. Da tempo l’amministrazione comunale, insieme alla società Velia Ambiente incaricata del ciclo dei rifiuti, è impegnata in campagne di contrasto al cosiddetto «sacchetto selvaggio». I dipendenti di Velia effettuano controlli continui sul territorio, con numerose segnalazioni trasmesse poi agli organi competenti. Tuttavia, i quartieri periferici registrano ancora percentuali di raccolta differenziata nettamente inferiori rispetto al centro urbano, segno di una difficoltà culturale e organizzativa che richiede interventi più incisivi. L’amministrazione comunale impone la pulizia ai proprietari del terreno Intanto Velia ha intensificato i controlli contro il sacchetto selvaggio

