Il direttore dell’Ansa: «L’intelligenza artificiale può essere un’opportunità»
CRONACA
7 settembre 2025

Il direttore dell’Ansa: «L’intelligenza artificiale può essere un’opportunità»

Michele De Feo

«L’informazione, quella vera, deve resistere al caos mediatico», ha esordito così Luigi Contu, direttore dell’Ansa, nel corso dell’appuntamento a Pompei nell’hotel Habita79 con la rassegna «Incontri di valore», promossa da Nicola Ruocco. Un intervento appassionato e lucido che ha toccato i grandi temi che attraversano oggi il giornalismo: la crisi dell’informazione tradizionale, l’impatto dei social media, la sfida dell’intelligenza artificiale e il futuro della carta stampata. «Pensavamo che l’avvento dei social lo avesse trasformato e stravolto. Lo ha fatto e ci ha costretto a cambiare il nostro mestiere, anche se noi abbiamo ripensato le piattaforme seguendo le regole del giornalismo che non devono mai cambiare», ha spiegato Contu, sottolineando come la rivoluzione digitale abbia imposto ai giornalisti un’evoluzione continua, pur restando fedeli ai principi fondanti del mestiere: verifica, responsabilità, verità. Ma il cambiamento non si è fermato ai social. «Poi è arrivata l’intelligenza artificiale che ha dato un altro colpo alla professione», ha proseguito. Uno strumento potentissimo, che secondo il direttore dell’Ansa «può essere allo stesso tempo un elemento molto utile e allo stesso tempo pericoloso». I rischi sono sotto gli occhi di tutti: «Vedere le fake news, vedere video e notizie costruite ad arte, i bot che inquinano i nostri flussi social fa veramente impressione».Eppure, Contu invita a non farsi prendere dalla paura. «L’informazione, quella con la “I” maiuscola, deve resistere ed essere un punto di riferimento in questo caos mediatico». La chiave, per il giornalismo, è affrontare le novità con spirito critico ma costruttivo: «Il giornalista deve adeguarsi a questi cambiamenti studiando questi nuovi fenomeni, capendone le opportunità, quali sono le possibilità. L’intelligenza artificiale, per esempio, può essere una grande opportunità».Un esempio concreto arriva proprio dall’agenzia che dirige: «Basti pensare all’enorme archivio dell’Ansa: con un motore di ricerca basato sull’intelligenza artificiale ti dà delle possibilità estreme». La tecnologia, insomma, non deve sostituire il giornalista ma aiutarlo. «Non bisogna aver paura dell’intelligenza artificiale e delle novità tecnologiche, ma bisogna saperle affrontare e fare sì che sia il giornalista “uomo” e non la macchina a muovere la “macchina dell’informazione”». Parlando del futuro della carta stampata, Contu riconosce le difficoltà ma invita a non darla per spacciata: «L’informazione e i quotidiani cartacei sopravviveranno e anzi, proprio per il caos che stiamo vedendo, recupereranno terreno e saranno sempre al centro della vita dei cittadini». Il paragone è con un altro “mezzo morente” di cui si annuncia la fine da decenni: «Una volta si diceva che con l’avvento della televisione la radio sarebbe morta, e oggi entrambe sono ancora in salute». Così sarà per la carta, «con numeri diversi e una forma differente, ma continuerà a vivere». Durante l’incontro, Luigi Contu ha anche presentato il suo romanzo Domani sarà tardi, ispirato alla storia vera del suo omonimo prozio, un ex dirigente fascista della Repubblica Sociale Italiana. Ambientato nel 1944 in Val Brembana, il libro ricostruisce il diario di un uomo che, pur non rinnegando le proprie idee, si trova travolto dalla caduta del regime e dal dramma di una resa dei conti personale e collettiva. Una riflessione intensa e umana sulla fine del fascismo, il dolore, la responsabilità e la possibilità di riscatto.