Intelligenza artificiale e droni contro le discariche nella Terra dei Fuochi
L’intelligenza artificiale al servizio dell’ambiente. In campo nella Terra dei Fuochi il «modello Calabria» con l’utilizzo di droni e sistemi di alta tecnologia per combattere rifiuti e discariche sul territorio. Il via libera al programma di interventi da mettere in campo è stato il capo della Protezione Civile. Le nuove armi dello Stato per l’emergenza ambientale sono quelle hi-tech. «Si è riunito il tavolo tecnico sulla videosorveglianza della struttura commissariale per le periferie con l’obiettivo di fermare lo sversamento rifiuti e gli incendi dolosi tra Napoli e Caserta. Per farlo abbiamo preso esempio dalle esperienze della Calabria che negli anni ha fatto un sistema con droni e intelligenza artificiale e questa è diventata una best practice a livello europeo», ha spiegato Fabio Ciciliano, capo della Protezione civile, dopo il tavolo sullo sversamento illegale dei rifiuti che si è svolto a Caivano, in provincia di Napoli. Alla riunione sulla situazione nella Terra dei Fuochi hanno partecipato i carabinieri forestali e quelli di Napoli e Caserta, le questura di Napoli e Caserta e la guardia di finanza dei due capoluoghi, oltre a rappresentanti dello stato maggiore della Difesa e del commissario unico bonifiche delle discariche e dei siti contaminati. Alla riunione rappresentanti della Regione Calabria hanno presentato il loro modello.
«Attraverso l’utilizzo di questi dispositivi – spiega Ciciliano – insieme ad una attività di videosorveglianza ci sarà una azione sinergica di diverse forze di polizia che tutte insieme potranno lavorare nel migliore dei modi possibili in questa direzione. A questa attività si accompagna il lavoro per il monitoraggio sanitario. Il nodo più importante non è solo rimuovere i rifiuti sversati e abbandonati che sono stati accumulati nel corso degli anni ma soprattutto impedire in maniera organica che questo possa di nuovo verificarsi. Per questo bisogna impattare nel migliore dei modi possibili con una organizzazione che non deve pensare all’emergenza ma lavorare in maniera strutturale e per farlo serve la sinergia da un lato delle forze di polizia, che possono effettuare con maggiore capacità operativa la deterrenza, ma anche coinvolgere gli enti locali e la cittadinanza delle province di Napoli e Caserta. Vogliamo ridurre l’intero fenomeno e ricondurre in civiltà ordinaria lo scarico dei rifiuti, nel modo ordinario e normale». E’ il primo passo per il programma da dieci milioni di euro messo in campo per la Terra dei Fuochi. Per il Piano di attività di caratterizzazione, raccolta e conferimento dei rifiuti presenti nei territori della cosiddetta Terra dei fuochi, tra le province di Napoli e Caserta, è stato stanziato un tesoretto. I fondi sono all’interno della dotazione dei 180 milioni del percorso di gestione delle otto periferie.
«Erano state realizzate delle economie nell’ambito delle attività programmate e questi 10 milioni sono il frutto di queste economie che il governo ha deciso di mettere a disposizione di questa comunità delle province di Caserta e di Napoli, per la rimozione dei rifiuti, per fare un discorso che non sia più spot, ma un discorso di carattere organico per l’intero governo del fenomeno dello sversamento dei rifiuti, facendo anche un’attività sugli enti locali e sviluppando quella che poi e’ la competenza e anche la cultura da questo punto di vista sulle popolazioni e sugli amministratori pubblici», aveva già spiegato durante il primo incontro Ciciliano. C’è una quota parte economica che serve per il sostegno alle forze di polizia e al pagamento ovviamente di quelle che sono le attività delle forze di polizia. Ci sono alcuni fondi che servono per la realizzazione di nuovi impianti di videosorveglianza che non sono soltanto urbani e cittadini, ma anche all’interno delle principali aree in cui ci sono gli sversamenti ci sono ovviamente dei fondi che servono per la rimozione dei rifiuti, per fare in modo che poi si possa fare un’agevole caratterizzazione e quindi lo smaltimento. Una svolta per i territori della Terra dei Fuochi tornati al centro dell’agenda del governo soprattutto dopo la sentenza della Cedu e i risarcimenti per le popolazioni colpite dall’emergenza ambientale.

