Pio e Gigio, nel futuro dell’Italia c’è una nazionale che parla stabiese
Castellammare si tinge nuovamente di azzurro e stavolta tra i convocati c’è un ragazzo di vent’anni, Francesco Pio Esposito, che il nuovo ct Rino Gattuso ha voluto inserire immediatamente nel gruppo che si giocherà la qualificazione ai mondiali. Dopo Fabio Quagliarella e l’affermazione di Gigio Donnarumma, Pio è il terzo stabiese a vestire la maglia della nazionale maggiore. In una delle sue rare interviste sul web, Pio cita Andrea Caracciolo tra i suoi miti e sembra avere già le idee chiare sul tipo di giocatore che sta diventando: un ricordo che affonda le radici nella sua infanzia, quando faceva da raccattapalle a Brescia e ammirava le gesta dell’Airone, il bomber delle rondinelle che avrebbe meritato ben altri palcoscenici. Ma chi se lo ricorda? In genere gli attaccanti di vent’anni che si approcciano alla serie A non vanno molto per il sottile, quando gli viene chiesto quali sono i loro idoli i nomi sono sempre gli stessi: Vieri, Lewandowski, Benzema o al massimo Van Basten, ma per sentito dire. Pio invece ha già maturato una memoria di campo, perché quell’attaccante longilineo, agile e soprattutto molto tecnico gli è rimasto impresso nella mente e nella vocazione per il gol. Se Brescia lo ha formato, Castellammare lo ha messo al mondo insieme ai suoi fratelli maggiori Salvatore e Sebastiano, che ormai tutti conoscono come i fratelli Esposito: merito del papà Agostino, ex difensore delle giovanili del Napoli negli anni ’90, a sua volta figlio di un professore di Lettere e Filosofia che da giovane giocava trequartista. La svolta nel 2011, quando Ernesto Ferraro, il coordinatore della scuola calcio di Ciro Amore, segnalò Sebastiano – il secondo figlio – al talent scout Roberto Clerici in occasione di una partita fra 2000. Sarà la svolta definitiva che porterà gli Esposito a trasferirsi nel capoluogo lombardo. Questa storia non racconta solo una dinastia di talenti, ma anche la particolarità di una cittadina di sessantamila abitanti in cui è più facile sfornare campioni che pizze: Castellammare risulta la città non capoluogo con il maggior numero di calciatori professionisti in proporzione al numero di abitanti. Finora, sono una decina quelli che hanno raggiunto la vetta della Serie A: tra i portieri spiccano Gigio Donnarumma (scusate se è poco), suo fratello Antonio, Gennaro Iezzo e Antonio Mirante; in difesa tre “figurine” Panini degli anni ‘80 come Salvatore Di Somma e Roberto Amodio (ex capitani dell’Avellino, ma in epoche diverse) e la meteora Catello Cimmino del Milan. A centrocampo c’è un azzurro campione d’Europa Under 21, Raffaele Ametrano (ex Juve e Udinese) con Salvatore Esposito (primogenito della stirpe) e una straordinaria batteria di attaccanti composta dall’intramontabile Fabio Quagliarella (220 gol in carriera) e da Sebastiano e Pio Esposito – appunto – fresco di debutto con l’Inter. Troppo clamore per la piccola Castellammare: dopo le vette raggiunte da Quagliarella e Donnarumma, la parabola dei tre fratellini Esposito è come il passaggio della cometa di Halley, qualcosa che capita una volta ogni cento anni. Fabio Quagliarella ha rappresentato per un decennio il punto massimo per un ragazzo che parte per Torino a soli 15 anni con il sogno della serie A; Gigio Donnarumma ha poi alzato nuovamente l’asticella, portando un talento stabiese ai massimi livelli europei con una squadra di club e la propria nazionale; Pio invece raccoglie questa preziosa eredità e tenta di spiccare un volo più alto del suo Airone: essere il futuro nove azzurro dei prossimi (tanto attesi) mondiali. In fondo Pio è un predestinato: l’Inter non ci ha pensato due volte a riprenderselo dopo la valanga di gol nello Spezia in B (19 compresi i play off). Christian Chivu – che lo aveva già allenato nella Primavera nerazzurra – lo ha inserito nella rosa insieme a Bonny, coppia “alter-ego” della premiata ditta Lautaro-Thuram. Altro che Taremi, Arnautovic e Correa. Anche il debutto all’Inter è stato precoce: tre mesi fa, lo scorso 21 giugno, Pio gioca il Mondiale per club negli Stati Uniti, subentrando a suo fratello Sebastiano nella seconda gara vinta in rimonta sui giapponesi dell’Urawa Red Diamonds. Quattro giorni dopo, contro il River Plate, Pio parte da titolare e segna il suo primo gol in maglia nerazzurra, venendo eletto miglior giocatore della partita. L’esordio in campionato il 31 agosto, quando sostituisce Hakan Çalhanoğlu contro l’Udinese a San Siro. Venerdì la Nazionale contro l’Estonia e un quasi gol allo scadere. Fate largo, per favore.
Rocco Traisci


