Lucca-Hojlund, parte il dualismo. La scelta di Conte
Dopo la lunga sosta per le Nazionali, il Napoli di Antonio Conte è pronto a tornare in campo per la quarta giornata di Serie A. L’appuntamento è di quelli delicati: sabato sera gli azzurri saranno ospiti della Fiorentina al “Franchi”, in una sfida che promette intensità, ritmo e soprattutto risposte. Risposte che Conte si aspetta innanzitutto dai suoi nuovi uomini, con un occhio particolare rivolto al reparto offensivo, dove si è acceso un ballottaggio che, probabilmente, accompagnerà la stagione del Napoli: Lorenzo Lucca o Rasmus Hojlund? La decisione sembra essere già stata presa. Sarà Lucca a partire dal primo minuto contro la Fiorentina. L’ex attaccante dell’Udinese, arrivato quest’estate per circa 16 milioni di euro, ha impressionato in ritiro e nelle prime uscite stagionali. Conte ne apprezza il lavoro sporco, la capacità di far salire la squadra e una maturità tattica sorprendente per un classe 2000 che ha avuto una crescita graduale ma costante. Lucca, il prototipo del centravanti “contiano” Lorenzo Lucca incarna il profilo del centravanti che Antonio Conte ha spesso valorizzato nel suo sistema di gioco. Alto, fisico, ma anche dotato di una buona tecnica, Lucca è quel tipo di attaccante capace di essere il perno offensivo attorno al quale ruotano gli inserimenti dei centrocampisti e degli esterni. Un po’ come succedeva con Lukaku all’Inter o con Llorente ai tempi della Juventus, Conte chiede molto ai suoi numeri 9: pressing alto, sponde, profondità e soprattutto attenzione tattica. In questo senso, Lucca sembra avere qualche metro di vantaggio su Hojlund, che ha bisogno di tempo per inserirsi nei meccanismi di gioco azzurri. Il danese è arrivato solo da poche settimane dal Manchester United in prestito con diritto di riscatto, e seppur sia considerato un investimento importante per il futuro, Conte non vuole forzare i tempi. Hojlund, la carta Champions Per Hojlund, comunque, il debutto dal primo minuto non tarderà ad arrivare. L’idea dello staff tecnico è chiara: contro la Fiorentina toccherà a Lucca, mentre per l’esordio in Champions League — in programma contro il City — sarà il turno del danese. Un modo per gestire al meglio le energie e, allo stesso tempo, dare fiducia ad entrambi i centravanti in due contesti diversi ma altrettanto importanti. Conte sa bene che, per reggere una stagione lunga e piena di impegni, avrà bisogno di almeno due punte affidabili. Ecco perché il ballottaggio tra Lucca e Hojlund non sarà un caso isolato, ma una costante. Ogni avversario e ogni partita richiederà una scelta tattica precisa. Contro la Fiorentina, ad esempio, servirà fisicità per contrastare Comuzzo, Pongracic e Ranieri, due difensori forti nel corpo a corpo. Ecco spiegata, anche tecnicamente, la preferenza per Lucca. Gerarchie fluide, Conte decide di volta in volta Il tecnico leccese, però, non vuole parlare di gerarchie fisse. «Tutti devono sentirsi titolari», ha ripetuto più volte in conferenza stampa. E il concetto si applica perfettamente al dualismo tra i due centravanti. Se Lucca rappresenta oggi l’opzione più adatta per partire dall’inizio, Hojlund ha tutte le carte in regola per diventare il riferimento offensivo nei prossimi mesi. Velocità, progressione, fiuto del gol e una certa familiarità con le coppe europee sono doti che non passeranno inosservate.

