Smartphone in nero, sequestro da 6 milioni per il tiktoker del video-scandalo in consiglio regionale
Casalnuovo. Lo scorso 8 agosto, con la tiktoker Rita De Crescenzo, è stato protagonista di un video girato all’interno del Consiglio Regionale della Campania, in cui i due cantavano l’inno nazionale sventolando il tricolore nell’ufficio del consigliere regionale Pasquale Di Fenza, esponente di “Azione”, poi espulso dal partito, l’amministratore della società a cui il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza ha notificato un decreto di sequestro di beni da quasi 6 milioni di euro – tra cui un lussuoso yacht – nell’ambito di una indagine della Procura di Nola riguardante fatture false e una maxi evasione dell’Iva.
Si tratta di Angelo Napolitano Angelo, 47 anni, amministratore della “Am Distribution Srl”, società che commercia telefoni cellulari ed elettrodomestici, con sedi a Calsanuovo e a Napoli (“Napolitano store”). Il 19 febbraio 2025, quando le indagini erano già in corso, “Striscia la notizia” ha trasmesso un servizio incentrato sulle attività della “Am Distribution Srl” segnalando il “doppio listino” praticato dalla società a seconda delle modalità di pagamento messe a disposizione dei clienti: in contanti o con strumenti tracciabili.
L’INCHIESTA
I militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli hanno sequestrato beni mobili e immobili per 5.740.561 euro a una società di Casalnuovo di Napoli che commercia elettrodomestici e telefoni cellulari e al suo amministratore.
Tra i beni a cui sono stati messi i sigilli dal gip su richiesta della Procura di Nola figurano un immobile di Napoli, che si trova nel quartiere Gianturco della città e uno yacht di 16,5 metri, entrambi risultati intestati fittiziamente a terzi. Secondo i finanzieri la società avrebbe realizzato sono una frode all’Iva attraverso fatture per operazioni inesistenti, senza applicazione dell’imposta, emesse nei confronti di società “cartiere” prive di dipendenti e di reale operatività e sistematicamente inadempienti agli obblighi tributari.
Con le false fatture e l’evasione dell’Iva, in sostanza, riusciva a vendere “in nero” telefonini di ultima generazione a prezzi molto più bassi di quelli di mercato che però il cliente doveva assolutamente pagare in contanti. La società finita al centro delle indagini, che pubblicizzava quotidianamente la propria attività sui social, ha conosciuto negli ultimi anni un’esponenziale e anomala crescita del fatturato (da 2,2 milioni di euro nel 2017 a 20,8 milioni di euro nel 2023).
PAGAMENTI IN CONTANTI
Secondo quanto emerso dalle indagini del nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli, che oggi ha portato a un sequestro da quasi 6 milioni di euro nei confronti di un influencer amministratore di una società che commercia elettrodomestici e telefoni cellulari, la vendita alla clientela a condizioni illecitamente vantaggiose si concretizzava – viene spiegato in un comunicato a firma del procuratore di Nola Marco Del Gaudio – solo se il pagamento era in contanti e, preferibilmente, con banconote da 100 euro.
Al cliente veniva consegnata una “bolletta” senza alcuna validità fiscale, simile a un normale scontrino, stampata grazie a un apposito software gestionale e in cui veniva indicato il codice Imei del telefonino venduto.
Grazie a questo sistema e alla “doppia contabilità” si riuscivano a giustificare l’uscita dal magazzino della merce, monitorare le vendite al pubblico e assicurare alla clientela l’eventuale sostituzione dei prodotti.


