Torre del Greco, svelato il bozzetto del carro dell’Immacolata
Torre del Greco. La comunità di Torre del Greco si prepara a vivere uno dei momenti più attesi dell’anno: la processione dell’8 dicembre in onore dell’Immacolata.
È stato svelato il bozzetto del carro votivo che, come da tradizione, attraverserà le strade cittadine in un intreccio di fede, arte e identità collettiva. Quest’anno la firma è di Salvatore di Lecce, artista torrese classe 1990, scelto per realizzare il 164° bozzetto della “macchina della festa”.
Un incarico che lo stesso autore definisce il coronamento di un percorso di vita e di fede, coltivato fin da bambino quando, mano nella mano con il padre Michele, sbirciava i lavori dietro le assi della navata laterale della Basilica di Santa Croce.
LA DESCRIZIONE DEL CARRO
Sul carro, lo scivolo del tempietto è formato da quattro archi intrecciati, chiaro richiamo al logo del Giubileo: un simbolo di Chiesa viva e solidale, dove ogni credente non basta a sé stesso ma si sostiene con gli altri, formando insieme il Corpo della Chiesa.
Il lato anteriore del carro presenta due figure emblematiche del cammino dell’uomo: Un giovane pellegrino seduto, di spalle alla Vergine, con in mano un tablet; uno strumento della tecnologia che, se usato male, può diventare fonte di distrazione, illusione di sicurezza e motivo di smarrimento nel cammino della fede.
È l’immagine di chi rischia di restare ancorato al mondo, incapace di alzare lo sguardo al Cielo. Una pellegrina in ginocchio, che guarda a Maria come stella del cammino e affida a lei la propria vita. Porta con sé gli stessi segni tradizionali del pellegrinaggio: il rosario tra le mani, il cappello sulle spalle come simbolo della protezione divina, e la conchiglia del pellegrino sul petto.
Ma nelle sue mani tiene anche un cellulare, che diventa qui, invece, strumento di preghiera e di fede, segno che anche la tecnologia, se vissuta con cuore puro, può trasformarsi in canale per cercare Dio e unirsi a Lui.Alla base del tempietto trovano posto anche gli stemmi papali di Francesco e di Leone XIV, i due Pontefici legati all’Anno Santo del 2025: un segno di gratitudine verso coloro che hanno guidato la Chiesa in questo tempo di grazia.Ai lati del tempietto, due icone mariane arricchiscono la catechesi narrandoci l’intero pellegrinaggio della Madonna, dal concepimento di Gesù, fino all’ultima ora.Da un lato troviamo una tela che rappresenta “Maria che si alza in fretta”, pellegrina sollecita, come nel Vangelo della Visitazione: Madre che agisce, che non resta ferma, ma si mette in cammino, per servire e che ancora oggi corre incontro ai suoi figli con premura e amore.Dal lato opposto: “Maria ai piedi della Croce”, donna di speranza anche nell’ora del dolore, quando tutto sembra perduto: insegna che, per chi confida in Dio, il dolore non si trasforma mai in disperazione.
Il carro, che si presenta Cristo-centrico fin dal titolo, raggiunge il culmine con il retro, completando visivamente e spiritualmente il titolo del carro: “Per Maria, a Gesù”.Il lato posteriore, infatti, è dedicato alla Gloria del Cristo. Al centro si erge il Cristo misericordioso, che mostra al mondo il suo cuore trafitto e risorto su di uno sfondo formato da un grande rosone gotico, simbolo della luce divina che si irradia in mille riflessi e raggiunge tutti i fedeli. Ai suoi piedi sono scolpite le tre virtù teologali – fede, speranza e carità – che illuminano il cammino del credente. Il Cristo risorto, che appare ai discepoli mostrando le sue piaghe gloriose, è il fondamento della nostra fede e il cuore stesso del Giubileo: Pasqua perenne che rinnova la speranza, scaccia le paure e apre alla vita eterna attraverso il perdono.
L’ARTISTA
Dalle prime emozioni di gioventù, replicate con miniature e carricielli, è nato un legame indissolubile con la tradizione cittadina. Di Lecce, formatosi tra il Liceo Artistico “Francesco Degni” e l’Università Suor Orsola Benincasa, ha un curriculum che unisce restauro, scenografia e arti applicate.
Dalla collaborazione con il mondo del presepe torrese al teatro con i “Ladri di Copione”, passando per i laboratori di oreficeria e di restauro sacro, il suo percorso racconta un artista poliedrico, capace di coniugare tecnica e devozione.«Mi sono allenato, ho disegnato miniature, realizzato venti carricielli finora», racconta con emozione.
«Oggi sento l’orgoglio e la responsabilità di disegnare l’opera che più di tutte rappresenta l’anima artistica della nostra città». Un impegno che dedica al padre Michele, figura carismatica e indimenticabile, guida di vita e d’arte.Il carro dell’Immacolata non è solo una creazione artistica, ma un atto di fede che ogni anno rinnova il voto della comunità torrese. Con il bozzetto di quest’anno, Salvatore di Lecce si inserisce nella lunga tradizione di artisti che hanno dato forma a una devozione che, dal 1861, continua a unire una città intera sotto lo sguardo della sua patrona.


