Serie B. Juve Stabia, Abate cita Marchionne: «Puntare al massimo per lasciare il segno»
SPORT
25 settembre 2025

Serie B. Juve Stabia, Abate cita Marchionne: «Puntare al massimo per lasciare il segno»

Metropolis

Castellammare. «La mediocrità è il più grande nemico dell’eccellenza. Se vuoi davvero lasciare un segno, non puoi accontentarti di fare abbastanza bene. Devi puntare sempre al massimo». Mister Ignazio Abate cita Sergio Marchionne, lo storico manager di Fiat, per stimolare la Juve Stabia e soprattutto i suoi calciatori, a non porsi limiti. In particolare in questa fase iniziale del campionato di Serie B. La vittoria contro lo Spezia ha dato concretezza al lavoro portato avanti dal tecnico campano e dalla sua rosa fin dall’inizio del ritiro, premiato a dirla tutta meno di quanto avrebbe meritato nei pareggi con Entella, Venezia e Reggiana. «Il gruppo sta cercando di creare una mentalità forte, ma è chiaro che il risultato ti dà consapevolezza, autostima, ti fa credere di più in quello che fai», ammette Abate, che però vuole voltare subito pagina perché «la partita con il Catanzaro sarà completamente diversa da quella che abbiamo affrontato a La Spezia». L’allenatore della Juve Stabia si porta dietro delle certezze «la personalità e la mentalità di voler fare la partita, della squadra», ma è consapevole che «ci sono margini di crescita, in particolare nella lettura dei diversi momenti della partita e dal punto di vista della tecnica». A Catanzaro, sull’altra panchina, Ignazio Abate ritroverà un amico come Alberto Aquilani «siamo stati compagni al Milan e in Nazionale, ci siamo affrontati sia da calciatori che da allenatori, un ragazzo d’oro», ma anche un avversario da non sottovalutare «è molto preparato, anche il suo Catanzaro come la Juve Stabia vuole avere sempre il predominio del gioco, sarà una trasferta complicata, ma abbiamo le nostre armi e gli daremo filo da torcere». Abate vuole sfruttare tutto il tempo a sua disposizione per scegliere l’undici da mandare in campo contro i calabresi. «Il livello della rosa è buonissimo e i ragazzi hanno lavorato davvero molto bene, le caratteristiche dei calciatori mi danno la possibilità di scegliere in base alla strategia di gara», spiega l’allenatore della Juve Stabia sempre più proiettato a ragionare sui sedici (comprese le sostituzioni) che sull’undici iniziale «l’impatto dei cinque cambi dev’essere notevole, deve portare valore aggiunto». Per quanto riguarda il minutaggio, Abate non si fascia la testa. «Il calcio è meritocrazia, deve giocare chi merita e devo ammettere che negli ultimi 15 giorni ci sono giovani che stanno sgomitando parecchio perché vogliono giocare», racconta l’allenatore della Juve Stabia aggiungendo «io sono pagato per fare le scelte, per il bene comune, ma proseguendo con questo comportamento positivo tutti troveranno il loro spazio». Abate prova anche a descrivere le sue sensazioni sui primi mesi a Castellammare «per me è stata una fortuna cominciare dai giovani e poi scegliere di partire dal basso, dove hai qualche possibilità in più di sbagliare – continua – Adesso ho avuto la fortuna di arrivare in questa piazza, calorosa, che vive di calcio, dove percepisci anche nel quotidiano quanto sia legata a questa squadra. Una piazza dove c’è sana umiltà, ma anche rabbia di affermarsi. Un’esperienza fondamentale per il mio percorso di crescita, ma anche per i ragazzi che hanno formato un bel gruppo e credo stiano seminando bene». Un allenatore centrato sul presente: «Se mi chiedi che sogno ho, ti rispondo con grande onestà: che la squadra metta il coltello tra i denti e faccia una grande prestazione venerdì sera».