«Chi si ricorda della fontana?»: a Torre del Greco lo sfottò per il cantiere-lumaca in via Roma
Torre del Greco. L’ultima leggenda all’ombra del Vesuvio racconta di un gruppo di anziani riunito tutte le sere sulle panchine della piazzetta di Capo Torre. Guardando in direzione della villa comunale, ogni volta l’unico ottantenne della comitiva di arzilli vecchietti sospira: «Ricordate quando qui, al posto di questo orrendo cantiere, c’era una bella fontana ornamentale?». E puntualmente il fresco pensionato del gruppo replica stupito: «Ma veramente qui c’era una fontana ornamentale?».
Sì, perché sono passati così tanti mesi dall’avvio dei lavori di straordinaria manutenzione decisi dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Luigi Mennella che il ricordo dell’opera pubblica realizzata all’epoca del secondo mandato di Ciro Borriello si è perso nella notte dei tempi.
Il cantiere era stato, infatti, inaugurato a marzo con la promessa di restituire in poche settimane il gioiellino urbano realizzato a ridosso del centro cittadino. Ma – a distanza di sei mesi – l’area appare oggi più simile a un reperto archeologico protetto da recinzioni che a un’opera di pubblica utilità.
Altro che restyling: quella che doveva essere una «semplice» riqualificazione si è trasformata in un calvario di ritardi, stop e polemiche. Dopo il primo entusiasmo – ruspe, operai, Mapelastic steso e note piene di buone intenzioni – la realtà si è presto materializzata sotto gli occhi dei cittadini: lavori a singhiozzo, sospensioni a catena e, dulcis in fundo, lo stop estivo. Troppo caldo, dissero gli uffici tecnici: impossibile stendere i materiali sopra i 30 gradi. Decisione ineccepibile sotto il profilo tecnico, certo, ma tragicomica agli occhi dei passanti che nel frattempo hanno continuato a guardare quel “non luogo” recintato nel cuore di via Roma.
E ora? A settembre, con le scuole che riaprono e l’autunno alle porte, si attende il colpo di reni finale. Ma tra i più maliziosi già serpeggia un nuovo timore: se d’estate i lavori non si facevano per il caldo e d’inverno non si potranno fare per la pioggia, non è che in autunno ci toccherà fermarci per il vento? Magari in attesa del famigerato «clima perfetto» per completare la posa del fondo.
Intanto la città resta con una fontana fantasma, un’opera pubblica da mezzo milione di euro che somiglia più a una barzelletta che a un progetto di decoro urbano. Ma i cittadini che non hanno perso il gusto per lo sfottò, ormai quando passano davanti alla recinzione di via Roma non si chiedono più «quando finiranno i lavori?», ma piuttosto «chi si ricorda della fontana?».
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