Corsa alle regionali a Torre Annunziata: quattro attivisti del M5S si autocandidano
CRONACA
27 settembre 2025

Corsa alle regionali a Torre Annunziata: quattro attivisti del M5S si autocandidano

Metropolis

La corsa del Movimento 5 Stelle verso le elezioni regionali in Campania si arricchisce di un tassello importante: da Torre Annunziata arrivano quattro autocandidature per il consiglio regionale, con il primo nome già ufficializzato. Ernesto Pagano, che per undici mesi ha guidato il gruppo territoriale, ha infatti rassegnato le dimissioni per intraprendere il percorso che lo porterà a confrontarsi con gli altri attivisti nella selezione interna. La sua scelta, maturata dopo tredici anni di impegno politico, rappresenta un passaggio naturale e coerente con la sua esperienza. Pagano non sarà però l’unico in campo. Con lui si sarebbero messi in gioco anche Giuseppina Valente, Antonio Murolo e Giovanni Trapani, volti noti della militanza locale e già protagonisti, insieme a Pagano, delle ultime comunali a Torre Annunziata con il simbolo pentastellato. Uno o più di loro potrebbero ritrovarsi nella lista a sostegno della candidatura di Roberto Fico, nell’ambito del «campo largo» che unisce Movimento 5 Stelle e Partito democratico.  La scelta di presentare più nomi, tuttavia, non è stata indolore. Secondo indiscrezioni, il senatore Orfeo Mazzella avrebbe manifestato contrarietà, preferendo puntare su un’unica candidatura condivisa. Il gruppo territoriale oplontino, però, ha deciso di attenersi al codice etico e alle regole interne, che prevedono e anzi incoraggiano la pluralità di autocandidature, rimandando ogni decisione definitiva agli organismi superiori. Questa dinamica interna riflette una differenza di visione: da un lato la base cittadina, decisa a difendere la partecipazione diffusa, dall’altro la linea più accentrata sostenuta dal senatore. Una frattura che potrebbe allargarsi nei prossimi mesi, specie quando sarà necessario individuare il nuovo referente territoriale dopo le dimissioni di Pagano. La strada che porta alle regionali appare dunque complessa e segnata da equilibri delicati, che potrebbero riflettersi anche sulle dinamiche comunali torresi. In gioco non ci sono soltanto i nomi, ma anche il metodo con cui il Movimento intende affrontare la competizione: un banco di prova per il principio di democrazia partecipata e, al tempo stesso, per la capacità di Torre Annunziata di ritagliarsi un ruolo centrale nello scacchiere campano. La corsa è appena iniziata, ma le scelte dei prossimi giorni potrebbero già incidere sul futuro della rappresentanza pentastellata a livello locale e regionale.