Proiettile a don Patriciello, rafforzate le misure in chiesa a Caivano
CRONACA
29 settembre 2025

Proiettile a don Patriciello, rafforzate le misure in chiesa a Caivano

metropolisweb

Caivano. Una visita alla tomba di San Giuseppe Moscati nella chiesa del Gesù Nuovo a Napoli (“e’ a lui che chiedo aiuto nei momenti di bisogno”) prima di prendere parte in Prefettura al Comitato per l’Ordine Pubblico in cui è stato deciso il rafforzamento delle misure di sicurezza per lui, come già annunciato ieri dal Viminale, ma anche per la parrocchia di San Paolo Apostolo di Caivano.

Il giorno dopo l’atto intimidatorio di cui è stato vittima durante la messa dei bambini, don Maurizio Patriciello ha scelto il luogo dove riposano le spoglie del santo medico dei poveri per trovare un po’ di pace a 24 ore dopo la consegna di un foglio di giornale con all’interno un proiettile calibro 9×21. Quelli usati dai camorristi.

Protagonista del gesto il 75 enne Vittorio De Luca, subito arrestato, soggetto con turbe psichiche e parentele pericolose. Un episodio preceduto da un’avvisaglia rivelata oggi dal parroco anticamorra. “Vittorio – spiega don Maurizio – è una persona cui voglio bene, frequenta spesso la chiesa e non ha mai dato problemi, ma è il suocero di Mimmo Ciccarelli, colui che con i suoi fratelli ha messo in piedi il clan Ciccarelli-Sautto. Se sono preoccupato? Certo che lo sono. Ieri nell’immediatezza non avevo messo a fuoco. Lui è venuto il giorno prima in parrocchia, perché era rimasto scosso dalla ‘stesa’ che c’era stata, e a un certo punto mi dice una cosa strana del tipo “tanto a me nessuno mi fa niente, perché mi hanno riconosciuto incapace di intendere e di volere”.

“Sul momento – prosegue il parroco di Caivano – non ho dato peso a quelle parole. Poi ieri l’ho rivisto in chiesa alla messa dei bambini, quella delle 10. Di solito passa, fa un giro, ma non si trattiene. Stavolta invece si è fatto avanti mentre davo la comunione. Io avevo le mani occupate e lui ha insistito per darmi questo involucro. C’era la giornalista Marilena Natale che si è fatta avanti avendo percepito il pericolo e le ho girato l’involucro. Quando mi sono rigirato lui non c’era più”.

Torna alta, dunque, la tensione a Caivano dove le ‘stese’ che hanno fatto la loro ricomparsa due volte sabato scorso.

Nei prossimi giorni si terrà l’udienza davanti al gip di Napoli Nord per la convalida dell’arresto di De Luca. In mattinata i militari dell’Arma hanno proceduto a una bonifica di alcune aree dove nei giorni scorsi sono stati esplosi numerosi colpi di arma da fuoco. Tra queste anche una in uso al 75enne. Già un anno fa, tra l’altro, De Luca era stato bloccato e arrestato nella stessa chiesa, dove era entrato armato di coltello. Fu processato ma venne scagionato in quanto ritenuto affetto da patologie psichiatriche. A ricostruire quanto accaduto ieri è Marilena Natale, la giornalista casertana da anni sotto scorta a causa delle minacce del clan dei Casalesi. E’ stata lei, presente in chiesa, ad allertare la sua scorta perché bloccasse il 75enne.

“Sono andata a Caivano – racconta – dopo avere saputo della stesa. Quando è arrivato il momento della comunione De Luca si è alzato. L’ho fatto anch’io e mi sono messa al fianco di don Maurizio. Dopo avere preso l’ostia se n’è andato ma poi è tornato indietro e gli ha consegnato un pacchetto: subito me lo sono fatto dare”. Su chi abbia ‘armato’ la mano di De Luca, la cronista ha pochi dubbi. “Quando gli ho chiesto perché – prosegue la donna – lui mi ha risposto: ‘è solo un bossolo’. Ma non lo era, era un proiettile inesploso. Gli ho chiesto ‘chi te l’ha dato?’ E lui, in presenza dei carabinieri, ha risposto: ‘Non te lo posso dire altrimenti mi ammazzano”.