Flotilla, gli attivisti: “Bloccheremo la Msc al porto di Napoli”
La rete “Napoli per la Palestina” ha diffuso un comunicato annunciando una serie di iniziative in segno di protesta per il blocco della Global Sumud Flotilla e per la situazione a Gaza.I promotori riferiscono di presidi e blocchi simbolici in varie città italiane e dichiarano che, a Napoli, si terranno cortei e una manifestazione davanti al porto in concomitanza dell’arrivo della nave MSC Edith II da Haifa.”L’avevamo promesso ed è ora che accada: se non si fosse fermato il genocidio in Palestina, se avessero attaccato la Global Sumud Flotilla avremmo bloccato tutto, ed è ora che accada.In queste ore in decine di città italiane le persone stanno invadendo le strade e le piazze per tenere fede a quanto si era annunciato, per fare pressione sui nostri governi affinché ogni complicità, ogni accordo che continui a foraggiare lo stato terrorista e criminale d’Israele cessi immediatamente”. Ieri sera “in centinaia ci siamo riversat? a piazza Garibaldi e abbiamo bloccato la Stazione Centrale, domani tocca al porto: domani, infatti, la nave MSC Edith II, proveniente da Haifa, attraccherà ai terminal commerciali MSC del Porto di Napoli. La MSC è di fatto una compagnia che detiene il monopolio del traffico merci e passeggeri del Porto di Napoli ed è da sempre leader nel traffico di merci e persone dalla Palestina occupata verso il nostro paese e la nostra città”, si legge nella nota.
“Domani, la nave MSC non attraccherà indisturbata: se Israele, dopo due anni di genocidio feroce consumato con la complicità di tutto il mondo occidentale, pensa di poter fermare le navi di chi pratica la solidarietà più concreta, noi non permetteremo che le navi di chi semina morte transitino per i nostri porti come se nulla fosse. Non più un chiodo, non più un sacco di farina, non più un euro deve muoversi per Israele: fino all’embargo, fino alla liberazione della Palestina dal fiume al mare, continueremo a bloccare tutto. Mentre Israele sta assaltando la Flotilla, avanza il piano Trump, un “accordo di pace” che vuole cominciare la fase finale del genocidio e che cela la riproposizione, con la condiscendenza e l’appoggio dei paesi arabi, di un piano coloniale che è di quello di sempre: negare l’autodeterminazione del popolo Palestinese, innestando un protettorato a Gaza, il “Board of peace”, a guida statunitense e completare la piena pulizia etnica, come esplicitamente dichiarato da Netanyahu nelle sue parole ‘finiremo il lavoro'”, continua la nota.La rete invita inoltre a partecipare a eventi e mobilitazioni programmate, tra cui uno sciopero generale e una manifestazione nazionale a Roma. Le autorità portuali e le forze dell’ordine non hanno rilasciato al momento commenti ufficiali. “Scendiamo a Piazza del Carmine alle 18:00 e muoviamoci assieme verso il porto, verso lo sciopero generale del 3 ottobre e verso la manifestazione nazionale del 4 ottobre a Roma, a Porta San Paolo alle 14:30”, concludono.

