Scafati, scontro politico sulla chiusura del centro per l’impiego
CRONACA
5 ottobre 2025

Scafati, scontro politico sulla chiusura del centro per l’impiego

metropolisweb

Scafati. Chiusura della sede del centro per l’impiego di via Terze a Scafati, già ufficio di collocamento. Dopo il venerdì di sgombero tra carabinieri e ufficiale giudiziario, il sindaco Aliberti replica alle accuse. “Non si dica che la responsabilità è del Comune di Scafati – ha affermato –. La chiusura di una parte della struttura è avvenuta perché la proprietà aveva chiesto un adeguamento contrattuale dal 2020. Noi come Comune abbiamo sempre pagato regolarmente, anche per gli altri sei Comuni che fanno parte del consorzio, ma non potevamo firmare un accordo transattivo che prevedeva un aumento retroattivo. Per questo motivo l’ufficiale giudiziario ha disposto la chiusura parziale del centro”, ha rimarcato il sindaco di Scafati.

La minoranza punta l’indice: “Una situazione che rappresenta un grave fallimento delle nostre istituzioni e che causerà enormi disagi ai cittadini, costretti a spostarsi fuori città per usufruire di un servizio essenziale”, ha detto a parole dure Francesco Carotenuto consigliere di minoranza e capogruppo di Scafati Arancione.

Aliberti poi non ha risparmiato critiche alla Regione Campania: “La Regione ha gravi responsabilità. Pur avendo a disposizione un locale messo dal Comune, non ha mai avviato i lavori di adeguamento, promessi con i fondi del Pnrr. È arrivato un funzionario regionale che ci ha parlato di 136 giorni per completare i lavori, ma senza dire quando inizieranno. Intanto, i cittadini restano senza un servizio essenziale”.

Palazzo Santa Lucia infatti avrebbe dovuto farsi carico di alcuni lavori. ” Come l’amministrazione pressa la regione Campania per altri finanziamenti, tipo lo stadio, si poteva anche impegnarsi di più per definire questi lavori da fare nei locali ex Geset di proprietà comunale, oppure stanziare le somme e in seguito farsi rimborsare dalla regione Campania”, dice il consigliere eletto nelle fila della maggioranza Gennaro Avagnano da tempo in rotta con l’amministrazione Aliberti. “Invece c’è stato solo menefreghismo. Eppure quei locali costano all’ente circa 3.500 euro al mese, una battaglia contro questo spreco che porto avanti da 10 anni, dunque era interesse prima del comune andare via quanto prima. Poi quando ripeto che dove non ci sono proprio interessi non ci si impegna mi definiscono il guastafeste di turno. Cari colleghi, consiglieri ed assessori, Scafati non è solo feste, festini, un po’ di asfalto, calcio e basket ma è una città che offre servizi e migliora a 360°”.