Pompei. Un grido di pace nel nome di Bartolo Longo: «Fermate le guerre»
CRONACA
6 ottobre 2025

Pompei. Un grido di pace nel nome di Bartolo Longo: «Fermate le guerre»

Metropolis

Da Pompei si leva un grido di pace. Nel giorno della tradizionale Supplica alla Madonna del Rosario, che ieri ha richiamato migliaia di fedeli nonostante la pioggia incessante, il sagrato della Basilica mariana si è fatto ancora una volta voce del mondo, invocando misericordia e pace per le nazioni traviate. A presiedere la Santa Messa e la recita della Supplica della prima domenica di ottobre è stato Monsignor Vincenzo Pisanello, Vescovo di Oria, la diocesi pugliese che diede i natali al Fondatore del Santuario, Bartolo Longo, ormai a due settimane dalla canonizzazione. «Dinanzi a questa facciata del Santuario di Pompei, intitolata alla pace universale e inaugurata nel 1901, all’inizio del secolo scorso – ha detto Monsignor Pisanello nell’omelia – salga a Dio per intercessione della Madonna di Pompei, ancora più forte, il grido di pace. È sufficiente volgere lo sguardo all’Europa e al Mediterraneo per potersi rendere conto che sorta di violenza viene perpetrata, soprattutto verso gli indifesi ed inermi, bambini e anziani», ha ricordato il Presule, invitando i fedeli ad avere fede e a invocare con fiducia l’intercessione della Madonna. «La speranza resta viva. – ha aggiunto – L’aiuto di Dio verrà». L’omelia di Monsignor Pisanello è stata anche un invito a riscoprire le virtù teologali che sostennero Bartolo Longo nella sua opera di fede e carità. «Proprio Pompei, la nuova Pompei, con lo splendore del suo Santuario e con le opere di carità ad esso collegate – ha detto – dà corpo alla nostra speranza, ci permette di vedere un mondo nuovo, fondato sulla fede e manifestato dalla carità». E ha proseguito ricordando l’origine del carisma longhiano, sottolineando come la fede di un laico sia stata capace di trasformare la desolazione in un’opera di rinascita: «È la fede di quest’uomo, un laico – lo voglio ribadire, un laico come tantissimi di voi – che gli ha fatto credere in una ispirazione divina e gli ha fatto sentire la materna protezione di Maria Vergine. È la fede che gli ha permesso di vedere ciò che ancora non era visibile». Nel ricordare l’arrivo dell’immagine prodigiosa della Madonna a Pompei, il 13 novembre 1875, il Vescovo ha esclamato: «Un giubileo nel Giubileo». Alla Supplica si è unito spiritualmente anche Papa Leone XIV, che durante l’Angelus in Piazza San Pietro ha voluto ricordare la preghiera pompeiana. Egli stesso proclamerà santo il prossimo 19 ottobre Bartolo Longo. Nell’accogliere il Vescovo di Oria, l’Arcivescovo di Pompei, Monsignor Tommaso Caputo, ha voluto rimarcare il profondo legame tra la città mariana e la terra pugliese: «Lei – ha detto – è il “vescovo di Bartolo Longo” perché Latiano, la città che nel 1841 diede i natali al Fondatore, è nel cuore del territorio della sua Chiesa particolare. È a Latiano che Bartolo Longo fu educato alla fede da mamma Antonia Luparelli e dal papà medico Bartolomeo; è a Latiano che gli fu insegnato a fare il segno della croce e a pronunciare per la prima volta le parole “Ave Maria”».