Addio a Michele Morello, il giudice che assolse Enzo Tortora
CRONACA
9 ottobre 2025

Addio a Michele Morello, il giudice che assolse Enzo Tortora

metropolisweb

Napoli. Si è spento, all’età di 93 anni, Michele Morello, consigliere della Corte d’Appello di Napoli, relatore della sentenza che il 15 settembre 1986, a tre anni dall’arresto, assolse Enzo Tortora. Lo sottolinea la Giunta dell’Unione Camere penali.

”Un giudice giusto ed equo, che lesse, con l’attenzione che nessuno prima vi aveva dedicato, gli atti del processo a carico di Tortora e riuscì a sciogliere la matassa infame dei falsi pentiti che avevano accusato un uomo perbene – continua- Nel novembre 2023 al giudice Morello era stato consegnato il premio internazionale Nassiriya per la pace, riconoscimento conferito a persone che si sono distinte nella promozione della pace, della legalità e dell’impegno civile, perché, ‘senza enfasi mediatiche, con la forza della sua cultura giuridica e la pace della sua coscienza, studiò le carte processuali, riportando la vicenda giudiziaria sui binari della verità e mettendo fine ad uno dei più clamorosi casi di malagiustizia verificatisi in Italia’. Il nome del giudice Morello rimarrà sempre impresso nella memoria collettiva, come esempio di rettitudine e onestà intellettuale, valori sempre meno diffusi in una società che fa del processo mediatico e della superficialità populista e giustizialista la propria verità, e come esempio di coraggio perché, come ha voluto ricordare egli stesso in occasione di un’intervista: si deve agire secondo coscienza, ‘senza guardare in faccia a nessuno’, correndo il rischio anche di farsi dei nemici”.

”Ancora oggi la vicenda di Enzo Tortora rimane esempio di quell’atteggiamento, fatto spesso di approssimazione e pregiudizio, che conduce all’errore giudiziario, a sentenze inique e a carcerazioni ingiuste. E, con Enzo Tortora, dobbiamo ricordare anche molti altri, che, come lui, sono stati vittime incolpevoli di malagiustizia – prosegue l’Ucpi – Il ricordo di Michele Morello deve, quindi, essere l’occasione per parlare, ancora una volta delle vittime dell’errore giudiziario perché, se taluni hanno avuto la fortuna di incontrare un giudice coraggioso o un avvocato zelante, che ha scoperchiato verità nascoste sotto anni di carte processuali, molti altri sono ancora vittime della malagiustizia”.

L’Unione Camere Penali Italiane, ”con l’Osservatorio sull’Errore Giudiziario, ha sempre posto attenzione ai casi di errori giudiziari e carcerazioni ingiuste, monitorando i fenomeni e rilevando l’incidenza, anche in termini di costi umani ed economici, degli stessi sull’intero sistema giudiziario penale. Ed è anche perciò che appare quanto mai opportuna la riforma costituzionale della separazione delle carriere, che garantisce la terzietà e l’indipendenza, anche strutturale, del giudice da ogni condizionamento”.