Si continua a morire in carcere: le parole d’allarme del garante Samuele Ciambriello
CRONACA
17 ottobre 2025

Si continua a morire in carcere: le parole d’allarme del garante Samuele Ciambriello

Serena Uvale

Nelle carceri italiane si continua a morire. Lo conferma la nota di Samuele Ciambriello, Garante Campano delle persone private della libertà personale, relativa alle ultime morti di due detenuti, una delle due per cause ancora da accertare.

Solo nel carcere di Poggioreale dall’inizio dell’anno si contano 2 suicidi, 25 tentativi di suicidio, 202 atti di autolesionismo, 3 decessi per cause da accertare e 9 decessi per cause naturali, come ricorda la stessa nota. Anche nel resto d’Italia la situazione non è diversa rispetto a quella del carcere campano, infatti, dagli anni precedenti al 2024 c’è stato un pesante aumento di vittime e in generale l’anno precedente è stato quello con più morti nelle carceri italiane come riportato dall’associazione Antigone che si occupa dei diritti e delle garanzie dei detenuti.

Gli ultimi due decessi avvenuti a Poggioreale sono l’ennesimo pezzo di un puzzle già tristemente noto in Italia, che vede le carceri sovraffollate e in condizioni igieniche pessime. Il ventisettenne Konte Allhaje, lo scorso 30 settembre viene ricoverato all’Ospedale Cardarelli e poi trasferito al Cotugno, per una grave forma di Tubercolosi, morendovi in data 10 ottobre 2025. Il Magistrato ha predisposto l’autopsia per comprovare il motivo del decesso. “In riferimento al decesso del giovane gambiano, ho scritto al Provveditore campano dell’amministrazione penitenziaria, al Direttore del Carcere di Poggioreale ed al Direttore Sanitario dello stesso per chiedere informazioni sulla vita del detenuto durante la detenzione – spiega – se soffrisse di patologie, se vi fossero possibilità che il virus tubercolosi fosse già incubato nel soggetto senza però ricevere una diagnosi. In considerazione del fatto che i suoi compagni di cella mi hanno riferito che soffriva da tempo di dolori, tossiva, perdeva sangue dalla bocca. I 5 compagni di cella sono stati testati con analisi specifiche risultando negativi al virus tubercolosi, ma il giovane morto era un lavorante, in questo senso ho chiesto alle autorità competenti se le aree frequentate dal detenuto siano state sanificate, disinfettate e se, alcuni detenuti in contatto con Konte Allhaje siano stati testati”.

La seconda vittima è un uomo italiano deceduto questa notte per cause ancora da accertare. La salma è stata trasferita, nell’obitorio del Secondo Policlinico di Napoli, per l’autopsia.  Ciambriello nella giornata di ieri è stato a Poggioreale ed ha messo in evidenza il già noto problema del sovraffollamento delle carceri: “il sovraffollamento è arrivato alla presenza di 2.165 detenuti, in Campania se ne contano per un totale di 7.713 detenuti con un indice di sovraffollamento pari al 139%”.

Il garante ha inoltre fatto notare anche quanto le condizioni igieniche e di sicurezza siano fatiscenti: “A tal proposito, proprio nel Padiglione Salerno, ho avuto modo di incontrare un detenuto malato di Talassemia, in condizioni fisiche cagionevoli che avrebbe dovuto effettuare una trasfusione di sangue, di cui necessita settimanalmente, che è saltata proprio per mancanza di scorta. In aggiunta, un altro detenuto mi informa che doveva essere trasferito presso un nosocomio pubblico per essere sottoposto ad un intervento chirurgico di asportazione di una massa tumorale in sede maxillofacciale, saltato per ben due volte. Ho più volte denunciato lo stato di degrado e di abbandono in cui versa la struttura carceraria e, soprattutto, la disumanità alla quale i detenuti e gli agenti penitenziari sono condannati.”

Infine, Ciambriello lancia una critica anche al governo italiano: “La politica tace, fa solo passerelle! Ma mi auguro che possa intervenire al più presto la Procura di Napoli e la stessa Magistratura di Sorveglianza, oltre all’ ASL di riferimento”