«Libertà rischia con la destra». Scontro Meloni-Schlein
Roma. Il duello è oramai senza esclusione di colpi, in una sorta di campagna elettorale permanente: la scintilla del nuovo, durissimo, Scontro tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein la accende la segretaria dem, che dal palco del congresso del Pse lancia l’allarme sulla “libertà a rischio” quando l’estrema destra è al potere. Immediata e piccatissima la risposta della presidente del Consiglio, che taccia le esternazioni della leader del Pd come “delirio puro”.
E il botta e risposta a distanza, per lo più via social, si porta dietro le rispettive tifoserie, con la maggioranza che fa subito quadrato attorno alla premier mentre il Pd respinge gli attacchi di chi, come ribatte la stessa Schlein, sa solo fare “vittimismo” e non dà “risposte” al Paese. Nel mezzo Carlo Calenda prende la parola, sempre via web, per segnalare che “ci siamo un poco stancati di questo inutile battibecco”, mentre Italia Viva si chiede quando si tornerà a parlare “dei temi che interessano gli italiani”.
Ma la miccia social è innescata e per tutto il giorno il dibattito politico – al netto delle questioni interne al Movimento 5 Stelle – è di fatto tutto concentrato sul punto. Tanto che c’è chi malignamente, nelle file dei meloniani, ipotizza che l’uscita della segretaria Dem – che peraltro parla “fuori casa” – sia un modo per distogliere l’attenzione dalla freschissima “promozione in serie A” del Belpaese da parte dell’agenzia di rating Dbrs. Ed è questo uno dei filoni su cui si esercitano gli esponenti della maggioranza, sottolineando da un lato la “stabilità e il lavoro” del governo Meloni e dall’altro la scelta di Schlein, come dice ad esempio Nicola Procaccini, di “gettare fango sulla nostra nazione dall’estero”.
Fatto imperdonabile, per i meloniani e per la stessa premier: “Vergogna Elly Schlein che vai in giro per il mondo a diffondere falsità e gettare ombre inaccettabili sulla nazione”, tuona indignata Meloni . Per la premier “da parlamentare della Repubblica e leader di partito” la segretaria dem dovrebbe invece “rappresentare e aiutare” l’Italia, quantomeno oltreconfine.
Proprio dal palco di Amsterdam invece, Schlein racconta ai socialisti europei la situazione italiana di “una estrema destra al governo” che taglia scuola, sanità e blocca tutte le proposte delle opposizioni a partire dal salario minimo “Stanno producendo solo propaganda, odio e polarizzazione”, incalza la dem parlando in inglese alla platea del congresso Pse e ricorda che proprio la premier da un altro palco politico, quello del comizio di Firenze per le regionali in Toscana, ha detto che “l’opposizione è peggio dei terroristi” di Hamas. A questo punto la segretaria dem ne approfitta per mandare la sua solidarietà a Sigfrido Ranucci (la sua auto è stata fatta saltare con una bomba) e chiude il passaggio enfatizzando che “la libertà e la democrazia è a rischio quando l’estrema destra è al governo”.
Un parallelo forte, e indigesto al centrodestra, che lo definisce “allucinante”, “becero”, “incredibile”, “gravissimo” solo per citare alcuni degli aggettivi ricorrenti. Si tratta, sintetizza il meloniano Galeazzo Bignami, della solita “sinistra antitaliana, pronta a parlare male all’estero della propria nazione per attaccare il governo”. Solo “vittimismo” che non serve agli “italiani”, ribatte con video social Schlein, sottolineando invece che Meloni, che è presidente del Consiglio, “può andare alle Nazioni unite e attaccare le opposizioni davanti a tutto il mondo”, o su un palco a Firenze “a darci dei terroristi” mentre “le opposizioni devono stare mute, zitte e buone”. Dica piuttosto, conclude, perché “con la sua manovra si andrà in pensione più tardi” o perché “non c’è uno straccio di politica industriale”.
Intanto Giorgia Meloni non dovrebbe andare al Med-9 in Slovenia dove ci sarà anche Ursula von der Leyen e dove Emmanuel Macron rimarrà per due giorni, aggiungendo a Portorose anche una tappa con i vertici di Lubiana.


