Risarcimento di 520mila euro agli eredi di un operaio morto per amianto
Genova – È stato raggiunto un accordo stragiudiziale da 520mila euro per gli eredi di un ex dipendente di uno stabilimento metalmeccanico genovese, morto a 66 anni per mesotelioma nel 2022. L’uomo aveva lavorato oltre vent’anni nella produzione di macchinari e impianti industriali pesanti, esposto per lungo tempo all’amianto. Il risarcimento complessivo tiene conto del danno biologico terminale, delle sofferenze patite e delle conseguenze sulla vita dei familiari. La vertenza, gestita dagli avvocati Domenico Carotenuto e Marco Giglia e dal dottor Nicola Maria Giorgio per AP Risarcimento & Consulenza, con sede principale a Scafati (Salerno), ha richiesto una complessa ricostruzione documentale per quanto riguarda la diagnosi, le certificazioni, le testimonianze e le responsabilità aziendali. Complicate anche le verifiche giuridiche, per via delle numerose fusioni societarie avvenute nel corso degli anni e della necessità di dimostrare omissioni nelle misure di sicurezza. Decisivo il contributo medico-legale del dottor Nicola Maria Giorgio, medico legale di parte, che ha confermato il nesso causale tra attività lavorativa e patologia. «La scienza medica – ha spiegato – permette di trasformare il dolore in verità documentata e riconosciuta.» Per i legali, l’accordo rappresenta un segnale importante: «Dietro ogni pratica c’è una storia e una famiglia che merita giustizia. Anche nei casi più complessi è possibile ottenere riconoscimento e dignità.» Pur trattandosi di un accordo stragiudiziale, il risultato ottenuto rappresenta per il team di AP Risarcimento & Consulenza un esempio di giustizia possibile anche a distanza di molti anni dai fatti: dimostra che la tutela delle vittime dell’amianto non è un capitolo chiuso, ma una responsabilità ancora viva per il nostro sistema giuridico.


