Crac Deiulemar, condannata la UBI Banca: 18,5 milioni per gli ex risparmiatori
Torre del Greco. Arriva una decisione destinata a segnare una tappa importante nella lunga battaglia giudiziaria legata al fallimento della Deiulemar Compagnia di Navigazione, il colosso armatoriale travolto a maggio del 2012 da un crac da 800 milioni di euro.
Il tribunale di Torre Annunziata, con una sentenza firmata dalla giudice Valentina Vitulano, ha condannato UBI Banca S.p.A. al risarcimento di 18,5 milioni di euro in favore della Curatela fallimentare, oltre interessi, rivalutazione e spese legali.
Una decisione netta, che accoglie integralmente le richieste dei curatori e individua responsabilità dell’istituto di credito nelle operazioni ritenute determinanti nel dissesto dell’ex «Parmalat del mare».
Si tratta del primo verdetto emesso dal tribunale di Torre Annunziata sulle numerose azioni legali avviate contro diversi istituti bancari nell’ambito della maxi‐procedura. Un precedente giudiziario che assume peso specifico sia sul piano simbolico sia su quello processuale: a Torre Annunziata sono, infatti, ancora pendenti ulteriori cause per presunte corresponsabilità nella gestione finanziaria del gruppo armatoriale.
Per gli ex obbligazionisti della Deiulemar compagnia di navigazione la sentenza ha un’eco che va oltre le aule giudiziarie. Il collasso della compagnia – un tempo fiore all’occhiello dell’economia marittima sotto il Vesuvio – ha travolto circa 13.000 risparmiatori, pronti a affidare i risparmi di una vita alla “banca privata” di Torre del Greco. A tredici anni dalla dichiarazione di fallimento, datata 2 maggio 2012, gli ex obbligazionisti hanno recuperato finora poco meno del 30% di quanto investito.
Oggi, la pronuncia riaccende speranze e attese. La Curatela parla di “un pieno riconoscimento delle proprie istanze” e annuncia ulteriori aggiornamenti anche sul fronte della distribuzione delle somme che, una volta definitivo il giudizio, potranno essere destinate ai creditori.

