Morti sul lavoro, 84 vittime nel 2024: 28 solo in provincia di Napoli
CRONACA
4 novembre 2025

Morti sul lavoro, 84 vittime nel 2024: 28 solo in provincia di Napoli

metropolisweb

Un lungo, terribile, elenco che sembra non avere mai fine. È deceduto domenica sera, nella Clinica Villa dei Fiori di Acerra, Marco Iazzetta, operaio edile di 63 anni, rimasto vittima di un incidente sul lavoro il 10 settembre scorso. L’uomo, nato ad Afragola nel 1962, regolarmente assunto, era caduto dal quarto al terzo piano di una palazzina in costruzione a Scampia, in via Antonio Labriola, in cui stava lavorando. Nell’occasione, il cantiere venne sequestrato. Dopo quasi due mesi di ricovero, ieri le sue condizioni di salute si sono aggravate, portandolo al decesso. La salma di Iazzetta è stata trasferita nel Secondo policlinico di Napoli per l’autopsia. Sul caso indagano i carabinieri della stazione Napoli Marianella. I numeri. “Con il decesso di Marco Iazzetta, l’operaio di 63 anni di Afragola deceduto dopo due mesi di ricovero alla clinica Villa dei Fiori di Acerra, in seguito a un incidente sul lavoro in un cantiere edile a Scampia, salgono a 84 le morti bianche in Campania, di cui 28 solo tra Napoli e provincia”. Sono questi i dati, clamorosi, diffusi dalla Cgil. La Campania, secondo i dati dell’Osservatorio nazionale di Bologna sulle morti sul lavoro, è la terza regione in Italia, dopo Lombardia e Veneto. Stando ai dati dell’Osservatorio, se si aggiungono anche i morti in itinere, il conteggio sale a 108 decessi nella nostra regione”, prosegue il sindacato. “Il recente decreto legge varato dall’ultimo Consiglio dei ministri, che ha introdotto il badge di cantiere obbligatorio non solo per i lavoratori e le lavoratrici delle ditte committenti ma anche per i subappalti, rappresenta una misura che può risultare efficace, ma – osserva la Cgil Napoli e Campania -, nel complesso, resta un provvedimento che non incide in alcun modo sul modello di impresa responsabile di stragi continue, basato su precarietà, subappalti a cascata, mancato rispetto dei Ccnl, compressione di costi e di diritti. Per quanto riguarda la patente a crediti, nonostante con questo decreto siano state inasprite le sanzioni, riteniamo – conclude il sindacato – che questo strumento sia ancora inefficace e per questo motivo chiediamo che venga introdotta una vera certificazione sulla qualificazione delle imprese”. Nel 2024 in Italia sono state registrate circa 1.090 vittime sul lavoro, un dato in aumento del +4,7% rispetto al 2023, quando i decessi erano stati circa 1.041.  Di queste, una quota crescente riguarda gli incidenti in itinere (“nel percorso casa-lavoro”), che mostrano un’impennata significativa.  Nei primi mesi del 2025, la situazione resta critica: nei primi tre mesi si contano già 210 vittime (150 “in occasione di lavoro” + 60 “in itinere”). Nel primo semestre del 2025 i decessi erano almeno 502 (362 in occasione di lavoro + 140 in itinere) alla fine di giugno. I dati sul tema delle morti sul lavoro in Italia restano allarmanti. L’ennesimo bilancio conferma che ogni anno centinaia di persone perdono la vita durante o a causa del lavoro. Dietro queste cifre ci sono vite spezzate, famiglie colpite, imprese che spesso si domandano quanto si può fare per prevenire. Serve non solo consapevolezza, ma anche azione concreta: miglioramento della formazione, controlli più efficaci, attenzione al “rischio itinere”, investimenti nelle regioni e settori più vulnerabili.