Torre Annunziata, il volto di Poppea sui silos: la bellezza salverà il mondo
«La bellezza salverà il mondo», esortava Fëdor Dostoevskij nel suo celebre romanzo L’Idiota. O forse l’ha già salvato. E noi ne siamo dentro, come immersi nel bel mare che incorniciala nostra città di Torre Annunziata. Siamo fatti di Cielo. Siamo circondati di bellezza. Dentro e fuori di noi, anche dove nonce l’aspettiamo. Rintracciarla è la promessa che dilata il tempo. Costruirla, dove pure imperversamorte e disarmonia, è la missione di cui siamo responsabili. Nella bottega quotidiana della bellezza, ognuno, infatti, può esserne artigiano, lasciando esplodere quelle capacità creative e originali che non ci appiattiscono sulla realtà spesso complessa o monocromatica, ma ci elevano sullealtezze dei sogni, per rivitalizzare la fiducia in un mondo più ospitale verso la vita.
È questa l’intenzione del direttore Raffaele Schettino che propone di abbellire i silos chesi affacciano sul mare della nostra città. I silos, che contengono il grano, sono il segno visibile di una città laboriosa, che produce, progetta speranze e si fa conoscere, «come una copertina di una nuova narrazione», afferma il Direttore. Raffaele vuole rendere ancora più bella la nostra Torre. Porta nel cuore un sogno. Lo sta trasformando in un progetto. Si è messo in gioco. Gesù, a metà del suo percorso verso la passione, sul monte Tabor, si trasfigura davanti ai suoi amici, Pietro, Giacomo e Giovanni. Attraverso quel gesto, non solo anticipa ai discepoli la sua visione gloriosa, ma affida agli stessi e, dunque, a noi di trasfigurare i luoghi, le vite e le cose che ci sono affidate.
Ciascuno di noi, quotidianamente, in ogni istante, figura davanti ai suoi occhi delle cose, delle persone e dei luoghi. E ciascuno può scegliere, nella sua libertà, di sfigurare o trasfigurareciò che vede. Chi sfigura, imbruttisce; chi trasfigura, invece, impreziosisce!È questo il nostro compito di credenti, discepoli del Signore: trasfigurare, ossia renderepiù bello, migliore, il mondo e le persone che ci sono state affidate! Possiamo crederci: siamo fatti della stessa stoffa della bellezza!
Papa Francesco, nella sua enciclica Laudato sì, evidenza che la nostra terra è continuamente maltrattata, saccheggiata, deturpata nella sua bellezza originaria. È necessaria una conversioneecologica, un cambiamento di rotta, affinché l’uomo si assuma la responsabilità di custodire evalorizzare tutte le risorse della nostra casa comune. Anche papa Leone XIV, dando seguito al Magistero dell’amato predecessore, pochi giorni fa, ha dichiarato che:“la cura del creato è la vocazione di ogni persona”. Crediamoci! Proviamoci!
Sono contento del progetto del Direttore. Benedico il suo sogno e lo incoraggio perché si possa concretizzare al più presto. Sia questa l’occasione perché si risvegli in noi, cittadini torresi, il desiderio di una rinnovata e appassionata trasfigurazione che coinvolga tutta la città di Torre Annunziata. Un processo che parta, prima di tutto, dal nostro sguardo e poi dalle nostre mani. Con l’impegno generoso di ciascuno e la collaborazione di tutti, allora, possa riemergerela bellezza di questa meravigliosa città, talvolta sepolta sotto le ceneri di un’incuria e di un costantemaltrattamento che tutti ci interroga.

