Giornata dello studente: una mobilitazione nazionale per una scuola più inclusiva e per la difesa dei diritti civili
CULTURA, YOUNG
12 novembre 2025

Giornata dello studente: una mobilitazione nazionale per una scuola più inclusiva e per la difesa dei diritti civili

metropolisweb

La Rete degli Studenti Medi, insieme all’Unione degli Universitari, annuncia mobilitazioni in tutto il Paese per il 14 novembre in occasione della Giornata internazionale dello Studente.

«Crediamo in una scuola diversa, alternativa, che tuteli il diritto allo studio, che ascolti gli studenti e che sia capace di non lasciare indietro nessuno», dice Angela Verdecchia, coordinatrice nazionale della Rete degli Studenti Medi. «Mentre scuole e atenei cadono a pezzi, gli studenti si ritrovano a passare ore su mezzi di trasporto inadeguati. I costi per proseguire il proprio percorso di studi sono sempre più elitari, e le carenze strutturali dell’istruzione pubblica si rendono progressivamente più evidenti. Intanto, il governo decide di stanziare 964 miliardi di euro per il riarmo, continuando però a tagliare in istruzione pubblica e sul futuro di noi giovani generazioni».

Gli studenti del sindacato studentesco chiedono investimenti di risorse in istruzione, per scuole e università realmente in grado di accogliere tutti, e perché la scuola torni al centro del dibattito pubblico e delle agende politiche istituzionali. «La scuola deve essere presidio di democrazia», continua Verdecchia. «E deve formare lo spirito critico per essere cittadini consapevoli. Il ministro Valditara invece alimenta un’idea scuola sempre più repressiva e improntata all’obbedienza. Vogliamo una didattica che valorizzi la cooperazione, che superi la lezione frontale e che non sia escludente. Siamo stanchi di sentirci dire che non ci sono soldi per migliorare le condizioni dell’istruzione. Di soldi ce ne sono, il governo deve scegliere di non investirli in armi ma nel futuro del Paese»

La mobilitazione tocca temi che vanno dal diritto allo studio, sempre più messo in crisi dal caro scuola, ai trasporti, costosi e poco efficienti; dall’edilizia scolastica all’impostazione della didattica

In Italia 9 scuole su 10 non sono a norma, perché non possiedono tutti i certificati di sicurezza necessari. Nell’ultimo anno si sono registrati 71 crolli di edifici scolastici e i sistemi di aerazione e di riscaldamento non sono adeguati per affrontare i cambi di temperatura dovuti alla crisi climatica. «Il mondo politico e chi dovrebbe rappresentarci devono ascoltarci ed interessarsi a come rendere gli spazi che viviamo quotidianamente davvero vivibili», aggiunge Verdecchia.

Nel manifesto si parla anche di benessere psicologico, educazione sessuale e all’affettività, educazione alla pace e di questione palestinese. «Vogliamo che il governo smetta di investire in armi e preveda che il 5% del Pil, oggi investito nel piano di riarmo, venga invece destinato a scuola, università e ricerca. Vogliamo un diritto allo studio accessibile e garantito per tutti. Sono questi i motivi che ci spingono a scendere in piazza in tutta Italia il 14 novembre, convinti che un’altra scuola si possa ottenere».