Torre del Greco, scoperto laboratorio di armi clandestine in casa di un pensionto
Torre del Greco. A quell’ora della sera, con l’intero quartiere avvolto nel silenzio, nessuno si aspettava di sentire il secco crepitìo di colpi provenire dai tetti. All’inizio qualcuno ha pensato ai primi petardi in vista di Capodanno, altri a un semplice rumore di lamiere. Poi, però, il frantumarsi degli specchietti e dei vetri delle auto in sosta ha trasformato la curiosità in paura. Le finestre si sono socchiuse, le voci sussurrate tra un balcone e l’altro hanno preso forma: «C’è qualcuno che spara dall’alto», l’allarme lanciato al centralino dei carabinieri.
Il «protagonista» della serata è un pensionato di 77 anni, volto conosciuto e ritenuto tranquillo. Nessun precedente, nessun segnale di squilibrio. Ma una nascosta «passione» per le armi e il sogno di interpretare il ruolo di «cecchino» in qualche film d’azione.
Secondo le prime ricostruzioni, infatti, l’anziano sarebbe salito sul tetto della sua abitazione imbracciando un fucile a pallini e avrebbe iniziato a sparare verso le auto parcheggiate lungo la strada, come se si trattasse di bersagli da poligono.
Una scena surreale: il cielo scuro, la canna metallica che spunta fra le tegole, e in basso la gente che si ripara dietro i portoni, cercando di capire cosa stesse accadendo. Immediate sono partite le telefonate al 112. Nel giro di pochi minuti, una pattuglia della sezione operativa e una della stazione dei carabinieri di Torre del Greco hanno raggiunto l’indirizzo.
L’uomo era rientrato in casa, convinto di avere chiuso lì il suo assurdo esercizio. Ma quando i militari dell’Arma hanno bussato alla sua porta, il sipario si è sollevato su una realtà ancor più inquietante.
Dietro la porta dell’appartamento, infatti, non c’era soltanto un anziano in stato di agitazione, bensì un vero e proprio laboratorio artigianale per la modifica di armi e il confezionamento di munizioni. Una scoperta che ha lasciato sorpresi persino gli investigatori più esperti.
Sul tavolo, la prima cosa a colpire gli occhi dei carabinieri è stata una carabina Anschutz calibro 4.5 con la matricola abrasa: un’arma clandestina, ora al centro di accertamenti per stabilirne la provenienza e l’eventuale utilizzo. Accanto, una pistola calibro 22 perfettamente funzionante e tre fucili ad aria compressa di fabbricazione artigianale, assemblati pezzo per pezzo con una precisione che mal si concilia con l’immagine di un pensionato qualunque.
Nelle scatole e nei cassetti dell’improvvisata officina sono poi spuntati inneschi, proiettili, sacchetti di pallini di ferro, canne metalliche, molle, strumenti da banco e componenti vari riconducibili alla costruzione o modifica di armi. Materiale potenzialmente pericoloso, soprattutto in mani non autorizzate. Il 77enne, apparso confuso ma lucido, è stato arrestato con le accuse di detenzione di arma clandestina e ricettazione.
Dopo le formalità, è stato posto ai domiciliari in attesa di giudizio.
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